Gestione

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

gestione


Disciplina (ingl. management science) che studia i sistemi organizzativi, in cui diversi elementi interagiscono e concorrono a determinare le prestazioni del sistema complessivo, nonché gli interventi che permettono di ottenere comportamenti assegnati. Alla base vi sono metodologie sia qualitative sia quantitative e in particolare la teoria delle decisioni, la scienza dell’organizzazione, la ricerca operativa, la teoria del controllo, la teoria dei sistemi relazionali e dei sistemi a eventi discreti, la teoria della complessità. Le aree applicative tipiche sono: l’organizzazione aziendale, la gestione per progetti, la pianificazione, i sistemi di produzione, i sistemi informativi e di elaborazione delle informazioni, i sistemi di trasporto e distribuzione, la logistica, i sistemi di servizio e territoriali, i sistemi ambientali, l’allocazione e la gestione delle risorse finanziarie, fisiche e umane.

Evoluzione

La scienza della g. ha subito negli anni una profonda trasformazione. Da un lato è stata fortemente influenzata dai miglioramenti degli strumenti di elaborazione, delle reti di comunicazione, delle tecniche modellistiche e algoritmiche; dall’altro, le dimensioni dei problemi affrontabili con metodi quantitativi sono aumentate drasticamente, la disponibilità di dati è divenuta sempre meno un fattore critico, la standardizzazione dei processi industriali e delle procedure aziendali ha reso più facile costruire modelli adeguati. A tutto ciò si è aggiunta l’evoluzione dell’automazione industriale, che ha necessariamente cambiato l’uso di strumenti di rappresentazione e g. basati su modelli (➔ fabbrica).

La moderna scienza della g. è caratterizzata dalla tendenza verso la globalità e l’integrazione. Gli interventi in ambito aziendale, per es., non riguardano più solo specifici aspetti della produzione o dei servizi, ma l’insieme dei flussi, dall’acquisizione di materie prime, semilavorati, sottosistemi, sistemi completi, manodopera e servizi, alla consegna di prodotti finiti e/o servizi agli utenti finali nelle quantità richieste, al momento desiderato, a un livello di qualità accettabile e a un costo complessivo ragionevole. Una caratteristica dei moderni sistemi di g. è che la qualità delle prestazioni complessive dipende non solo dalle specificità tecnologiche e organizzative, ma anche dal modo in cui vengono utilizzate. In altre parole gli aspetti culturali, formativi e informativi di operatori e utenti giocano un ruolo fondamentale nella determinazione dell’efficacia dell’intero sistema tecnologico e del grado di soddisfacimento dei consumatori. Tale processo di produzione deve essere gestito in modo coordinato, attraverso procedure, normative e regole di decisione, durante tutto il suo ciclo di vita. Il progressivo affermarsi della globalità può essere osservato attraverso la trasformazione dei requisiti operativi previsti per la produzione: originariamente erano fissati per il solo sistema produttivo primario (le macchine) in condizioni di pieno funzionamento, con eventuali valutazioni a posteriori sulla probabilità di guasto; in un secondo tempo hanno cominciato a estendersi anche al sistema nella sua evoluzione temporale, valutando a posteriori il supporto e gli eventuali effetti collaterali; successivamente hanno cominciato a essere presenti sin dalle prime fasi di progettazione requisiti sulla manutenzione e sui supporti logistici durante tutto il ciclo di vita del prodotto; sono stati, infine, introdotti requisiti sulla qualità complessiva del bene, del servizio e, più in generale, relativi al soddisfacimento delle specifiche esigenze tecniche ed economiche dell’utenza diretta; da ultimo, sono state richieste qualità che incidono su fattori esterni al sistema e ai suoi utenti diretti (con riguardo, per es., ai fattori ambientali o agli effetti di congestione) per tenere conto di costi e rischi indotti sulla popolazione.

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