DINA, Giacomo

Enciclopedia Italiana (1931)

DINA, Giacomo

Francesco Lemmi

Giornalista, nato a Torino il 24 aprile 1824 da genitori israeliti, morto ivi il 16 luglio 1879. Fece nel 1847 i primi passi nel giornalismo, trattando nel Messaggere torinese e nel Mondo illustrato dell'emancipazione dei suoi correligionarî, con molta cultura e con grande elevatezza di concetti e di forma. Nel marzo del 1848 entrò nella redazione dell'Opinione, giornale fondato poco prima da Giacomo Durando e diretto allora da Aurelio Bianchi-Giovini, ma nel 1854, essendosi questi dimesso per fondare altro periodico, prese il suo posto e lo mantenne poi, quasi ininterrottamente, per oltre trent'anni. Giornalista di razza, calmo e misurato, applicò l'ingegno, che aveva pronto e versatile, a educare e a guidare la pubblica opinione in guisa che fosse, in qualsiasi circostanza, di conforto e di appoggio al governo. Difese, già a proposito della guerra di Crimea, la-politica del Cavour: più tardi, uomo di destra, fu amico, non servo, di tutti i governi che si succedettero in Italia sino al 1876. Volendo che il suo giornale avesse carattere decisamente italiano, abbandonò Torino nel 1865 per trasferirsi a Firenze e poi, nel 1870, a Roma. Fu quello forse il periodo più brillante dell'attività giornalistica del D. Deputato una volta per Imola e due per Città di Castello, s'indusse a porre la sua candidatura, nel 1878, nel 1° collegio di Torino, già tenuto dal Cavour, ma pregiudizî di razza e risentimenti personali e regionali fecero che gli fosse preferito il caricaturista Alessandro Allis. In quell'occasione la Gazzetta del popolo ricordò in aspri e non giusti modi che durante i luttuosi tumulti torinesi del settembre 1864 egli aveva appoggiato il ministero Minghetti-Peruzzi.

Bibl.: L. Chiala, G. D. e l'opera sua nel Risorg. ital., Torino 1896-1903, voll. 3; A. Colombo, G. D. e la convenzione di settembre, Torino 1913.

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