BACCI, Giacomo Pietro

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BACCI, Giacomo Pietro

Nello Vian

Nacque in Arezzo, circa il 1575, da antica e nobile famiglia, che produsse altri letterati fino ai giorni nostri (si credette anche, un tempo, discendesse da essa, come illegittimo, Pietro Aretino). Dopo essere stato ordinato prete, entrò nella congregazione dell'Oratorio di Roma il 26 nov. 1604 e fu ammesso alla prima probazione il 30 dicembre successivo. Ebbe fama erudita e letteraria. L'Allacci cita una sua parafrasi in ottava rima dei Salmi, che non si sa se sia conservata. A stampa sotto il suo nome è una composizione poetica latina, Ioseph adoratus a suis, melodramma musicis aptatum numeris, destinato con tutta probabilità a oratorio da eseguire alla Vallicella. Si conserva anche una sua singolare composizione, verseggiata alla buona, in sestine: L'A Dio... all'amata Vallicella nel partirsi per Monte Giordano. Raccolse inoltre le Ceremonie secondo l'uso della chiesa di S. Maria e di S. Gregorio in Vallicella, rimaste manoscritte. Ma la sola opera che gli diede vastamente nome fu la vita di S. Filippo Neri, composta per la canonizzazione e pubblicata nell'anno di questa, 1622.

Egli, che non aveva incontrato in persona il santo, poté attingerne le memorie dai molti che erano vissuti con lui, tra gli altri dal suo primo biografo Antonio Gallonio (morto nel maggio 1605) e da Pietro Consolini, diligente e amoroso depositario delle tradizioni filippine. Soprattutto attinse al copioso materiale testimoniale che si andò adunando nei processi canonici, iniziati subito dopo la morte del santo, e in una congerie di documenti vari affluiti alla Vallicella. In luogo dell'ordine cronologico, seguito dal Gallonio, scelse quello sistematico-morale (l. I, vita di Filippo fino al 1583; l. II, virtù; l. III, doni; l. IV, ultimo tempo e morte; l. V, parte I e II, miracoli in vita e in morte). La disposizione, rispondente in linea generale ai metodi canonici processuali, fu osservata dal biografo con rigorosa ingegnosità, mediante una vera e propria catalogazione dei fatti, delle virtù e dei miracoli secondo elementi simili, anche solo esterni. Ma ciò che di meccanico è nel procedimento viene riscattato dal calore della pietà e dalla piacevolezza del narratore. Si spiega così la fortuna realmente straordinaria dell'opera, durante tre secoli. Una versione latina conforme della vita l'autore pubblicò nel 1645. Egli compose inoltre una vita di Giovenale Ancina.

Nella congregazione oratoriana sostenne diversi uffici: eletto nel 1632, 1638 e 1641 deputato, la resse come preposito dal 10 giugno 1645 al 23 apr. 1650. Sotto il suo governo fu terminata verso il 1649 l'abitazione dei padri, con la direzione del Borromini, e Pietro da Cortona, chiamato nel 1647 a decorare la Chiesa Nuova, eseguì in gran parte le pitture della cupola, scoperta il 26 maggio 1651. Il B. morì alla Vallicella, a ottantun anni, il 9 febbr. 1656.

La Vita del b. Filippo Neri fiorentino fondatore della congregatione dell'Oratorio. Raccolta da' processi fatti per la sua canonizatione (Roma, appresso Andrea Brugiotti, 1622) ebbe, come sopra accennato, innumerevoli edizioni. Solo a titolo di saggio si possono registrare: Verona 1624, Roma 1625, Venezia 1628 e 1631, Roma 1635 e 1642, Venezia 1645, Roma 1646, Bologna e Torino 1659, Macerata 1663, Bologna 1666. Nel 1672 il domenicano Giacomo Ricci, attingendo nuovamente ai processi e ad altre svariate fonti, l'accrebbe in moltissimi luoghi, talvolta linea per linea, mantenendone, tuttavia, la struttura, e la corredò delle vite di "alcuni compagni" di S. Filippo, sacerdoti e laici. L'opera subì poi altri rimaneggiamenti e ampliamenti. Posteriormente, si notano altre edìzioni: Torino 1676, Roma 1678, Bologna 1686 e 1699, Roma 1695, Roma 1703, Brescia 1706, Venezia 1727, Roma 1745, Torino 1757, Venezia 1772, Venezia 1794, Roma 1818, Venezia 1836, Roma 1837, Firenze 1851, Monza 1879. Un complemento utile dell'opera fu l'industrioso indice alfabetico delle cose, corredante già la prima edizione e anch'esso poi accresciuto nelle successive. Nell'Archivio della congregazione dell'Oratorio di Roma l'autore stesso volle depositare, il 12 marzo 1627, un esemplare della Vita (Roma, Mascardi, 1625), con annotati a mano "tutti i luoghi dei processi et altre scritture" serviti per la sua narrazione: è ora il ms. A. III. 7 dell'Archivio stesso. Numerose furono anche le versioni, in parecchie lingue. Compendi e sommari di varia forma si ebbero inoltre, con elencazione ancora parziale: Roma 1622, 1625 e 1660; Forli 1674, Roma 1686, Napoli 1699, Roma 1750, Napoli 1751, Roma 1755, Lucca 1757, Bassano 1824, Roma 1922.

Un tardo oppugnatore ebbe l'opera del B., unitamente a quella del Gallonio, per pochi punti, reticenti o amplificati, in Niccolò Bandiera, prete di S. Girolamo della Carità in Roma, nel suo Trattato degli studj delle donne, Venezia 1740, I, p. 274; II, pp. 249-253. La difesero Gaetano Volpi, Apologia... per la vita di S. Filippo Neri scritta da' celebri per santità e per dottrina Antonio Gallonio e Pier Iacopo Bacci della congregazione dell'Oratorio contro le opposizioni e le accuse di certo Accademico Intronato (Padova 1740), e un anonimo, forse l'oratoriano Carlo Barbieri, Difesa di alcune proposizioni de' primi scrittori della vita di S. Filippo Neri, impugnate da un moderno autore sotto nome di Accademico intronato (Bologna 1740). Del Bandiera si cita anche, come manoscritto, ma non si sa se in realtà composto, un "Inventario delle tante e sostanziali variazioni commesse nella vita di S. Filippo Neri dai pp. Gallonio e Bacci contro quello che se ne legge ne' pubblici archivi, e principalmente nel gran processo della sua canonizzazione". Postumi risultano pubblicati: Vita del ven. servo di Dio Giovenale Ancina, Roma 1671, e Ioseph adoratus a suis, melodramma musicis aptatum numeris, Romae 1693. Il ms. 1159 (1909) della Biblioteca Universitaria di Bologna contiene le citate Ceremonie secondo l'uso della chiesa di s. Maria e di s. Gregorio in Vallicella, pp.346 num. (Mazzatinti-Sorbelli, Inventari dei manoscritti delle Bibl. d'Italia, XXI, p.166).

Fonti e Bibl.: Roma, Arch. della Congr. dell'Oratorio, ms. C. I. 17, Nomina sacerdotum cler. et laicorum qui admissi sunt in congregationem Oratorii, f. 20 r; Ibid., ms. C. I. 18, Liber sacerdotum & laicorum, qui admissi sunt in congreg. Oratorii de Urbe ab anno MDLXIIII. Electiones officialium congregationis et alia notatu digna, ff. 78, 84 v, 87 v, 90 v; Roma, Biblioteca Vallicelliana, P. Aringhi, ms. O. 59, ff.316-320 v; Biblioteca Vaticana, cod. Vat. Lat. 7882, f, 100 (necrologio); E. Gamurrini, Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane et umbre, Fiorenza 1673, pp. 328 s.; L. Allacci, Apes Urbanae, Romae 1633, p. 224; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 16; M. Guidi, Francesco Borromini, Roma s. d. [ma 1920] pp. 29-40; E. Strong, La Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella), Roma s. d. [ma 1923], pp. 115-119; Il primo processo per san Filippo Neri, ed. e annotato da G. Incisa della Rocchetta e N. Vian, con la collaborazione del p. C. Gasbarri d. O., IV, Città del Vaticano 1963, pp. 220-221.

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