Giallo

Enciclopedia Dantesca (1970)

giallo

Antonio Lanci

Questo aggettivo compare, nel senso proprio, in If XVII 59 borsa gialla, e in Pg XXVIII 55 gialli / fioretti; tra bianca e gialla (If XXXIV 43) è una delle tre facce di Lucifero la destra: cioè " smorta " (Buti, Landino), " livida " (Anonimo, Daniello), " livida e smorta " (Vellutello), ove il colore simboleggia, con ogni probabilità, l' " impotenza ", cioè il contrario della potenza di Dio, di cui " l'unitrino Satana " raffigura la mostruosa " controparte " (cfr. C.S. Singleton, Studi su D., I, Introduzione alla D.C., trad. ital. Napoli 1965², 66-83); ma si danno anche altre interpretazioni (" invidia ", " avarizia ", ecc.).

In Pd XXX 124 Nel giallo de la rosa sempiterna, l'aggettivo, nella forma sostantivata, indica lo " splendore che descendeva da Dio, che era in mezzo delle sedie de' beati, come lo giallo sta in mezzo della rosa " (Buti).

G. è anche il colore dell'oro: pria con la [chiave] bianca e poscia con la gialla (Pg IX 119); Pd V 57 sanza la volta / e de la chiave bianca e de la gialla: le due chiavi consegnate da Cristo a s. Pietro (cfr. Matt. 16, 19), quella d'argento (la bianca) simboleggiante l'autorità trasmessa da Dio ai suoi ministri, quella d'oro (la gialla) simboleggiante la prudenza e la sapienza. I gigli gialli (Pd VI 100) sono i gigli aurei dell'insegna della casa reale di Francia. In Rime CI 15 crespo [" riccioli "] giallo, g. vale " biondo ".