GIAN CRISTOFORO Romano

Enciclopedia Italiana (1932)

GIAN CRISTOFORO Romano

Adolfo Venturi

Scultore, architetto, orefice e medaglista. Figlio dello scultore Isaia da Pisa, nacque nel 1470 (?), morì a Loreto nel 1512. S'incontra a Ferrara nel 1490 intento a scolpire il ritratto di Beatrice d'Este, promessa sposa di Ludovico il Moro. Il busto, nel museo del Louvre, ci rivela il maestro romano, ai suoi tempi neoclassico, e studioso, nella grande scultura, di finezze proprie all'intaglio in gemme e cristalli. Seguì Beatrice d'Este a Milano nel 1491, e fu subito occupato nella chiesa della certosa a Pavia, specie intorno al mausoleo di Gian Galeazzo Visconti, al quale attese sino al 1497. Nel 1498 partì per Mantova, ove stette sino al 1505 al servizio d'Isabella d'Este Gonzaga, la cui effigie tramandò in una medaglia. A Mantova lavorò probabilmente il busto in terracotta di Francesco Gonzaga, disegnò la porticina dello studiolo della Marchesana, come l'arca marmorea della beata Osanna Andreasi; e mise mano al mausoleo di Pier Francesco Trecchi sepolto nel 1502 in San Vincenzo a Cremona. Alla fine di settembre 1505 s'incamminò verso Roma. Giuntovi, andò con Michelangelo a vedere il Laocoonte, e gettò una medaglia di Giulio II pari ad antico cammeo. Altre medaglie gettò per Isabella d'Aragona, duchessa di Milano; Elisabetta Gonzaga, vedova di Guidobaldo da Montefeltro, duchessa d'Urbino, ed Emilia Pia. Nel 1509 fu col Bramante a divisar lavori per la basilica di Loreto, ove morì. Nulla resta dell'intagli in gemme e cristalli citati da Marcantonio Michiel; ben poco, nell'insieme, di questo maestro di eleganza classica.

Bibl.: A. Venturi, G. C. R., in Arch. stor. dell'arte, I (1888), pp. 49-59, 107-18, 148-58; L. Venturi, in L'Arte, XVII (1914), pp. 466-68; id., G. C. R. scultore, in Capitolium, IV (1928-29), pp. 319-25; G. F. Hill, A Corpus of Italian Medals of the Renaissance, Londra 1930, pp. 55-61.