Vattimo, Gianni

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Vattimo, Gianni

Antonio Rainone

Vattimo, Gianni (propr. Gianteresio)

Filosofo, nato a Torino il 4 gennaio 1936. Allievo di L. Pareyson nell'università di Torino, dove si è laureato nel 1959, ha studiato poi a Heidelberg con H.G. Gadamer e K. Löwith. Dal 1964 è docente nell'università di Torino, prima come professore di estetica, poi (dal 1982) come professore di filosofia teoretica. Studioso ed esponente della filosofia ermeneutica contemporanea, ne ha indagato i presupposti storici e sviluppato le implicazioni teoretiche, dedicando le proprie ricerche a F. Schleiermacher, F.W. Nietzsche, M. Heidegger e H.G. Gadamer, del quale ha curato l'edizione italiana (1972) di Wahrheit und Methode.

Sulla base delle obiezioni nietzschiane e heideggeriane alla 'metafisica della rappresentazione' (corrispondenza del linguaggio all'essere) e in consonanza con l'ermeneutica gadameriana, V. è pervenuto a identificare essere e linguaggio, sottolineando il ruolo che l'interpretazione in base alle presupposizioni linguistiche e storico-culturali riveste in ogni ambito dell'esperienza umana. Gli esiti ermeneutici della filosofia contemporanea costituiscono per V. il punto di partenza di una concezione storicizzata e "nichilistica" della realtà e dei valori, per la quale l'essere si dà soltanto come temporalità e come "trasmissione di messaggi linguistici" da un'epoca all'altra. Prospettiva, questa, codificata con la proposta - connessa all'orizzonte teoretico nietzschiano e heideggeriano, ma convergente anche con le tesi postmoderniste (J.-F. Lyotard) e neopragmatiste (R. Rorty) - di un "pensiero debole" caratterizzato dall'abbandono delle pretese di fondazione della metafisica tradizionale e di ogni concezione filosofica o ideologica che intenda presentarsi come assoluta. Recentemente ha proposto una visione "secolarizzata" della fede cristiana, basata sulla carità e ritenuta adeguata all'epoca contemporanea, caratterizzata dalla dissoluzione dei progetti metafisici.

Opere principali: Essere, storia e linguaggio in Heidegger (1963, 1989²); Poesia e ontologia (1967); Schleiermacher filosofo dell'interpretazione (1968); Il soggetto e la maschera. Nietzsche e il problema della liberazione (1974); Le avventure della differenza. Che cosa significa pensare dopo Nietzsche e Heidegger (1980); Al di là del soggetto (1981); Il pensiero debole (raccolta di saggi curata in collab. con P.A. Rovatti, 1983); La fine della modernità. Nichilismo ed ermeneutica nella cultura post-moderna (1989); Etica dell'interpretazione (1989); Oltre l'interpretazione (1994); Credere di credere (1996).

bibliografia

Interpretazione ed emancipazione. Studi in onore di Gianni Vattimo, a cura di G. Carchia, M. Ferraris, Milano 1996.

C. Sini, M. Mocci, Problemi teorici della ricerca filosofica in Italia, in L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, a cura di E. Bellone, C. Mangione, 9° vol., Milano 1996, pp. 165-71 (al quale si rinvia anche per ulteriori indicazioni bibliografiche).

Cfr. inoltre M. Ferraris, Monumento per l'esistenzialismo. Etica, estetica e ermeneutica nel pensiero di Gianni Vattimo, in aut-aut, n.s., 1990, 237-38, pp. 97-109.

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