GIFFLENGA DE REGE, Alessandro conte di

Enciclopedia Italiana (1933)

GIFFLENGA DE REGE, Alessandro conte di

Francesco LEMMI

Generale, nato il 19 ottobre 1774 a Vercelli, ove morì il 14 dicembre 1842. Colto e prode ufficiale, confidente e aiutante di Eugenio Beauharnais, s'era trovato, da Arcole a Lipsia, su tutti i campi delle battaglie napoleoniche. Nel 1815 fu ammesso nell'esercito sardo e fece la campagna di Grenoble, dalla quale ricavò la commenda del nuovo ordine di Savoia, il grado di luogotenente generale e l'ufficio d'ispettore della cavalleria. Framassone e filadelfo, dopo aver rivelato al governo sardo, nel 1814, la congiura militare lombarda, si tenne in bilico nel marzo 1821, sebbene avesse contribuito, forse più d'ogni altro, a compromettere il giovine principe di Carignano. Fu perciò accusato di tradimento dai liberali e tenuto in sospetto dai legittimisti che, senza promuovere una condanna, lo costrinsero a vivere da allora quasi in esilio nella sua villa di Tronzano. Solo nel 1839 fu riammesso alla pienezza dei suoi onori per grazia, molto sospirata, di Carlo Alberto.

Bibl.: A. Manno, Informazioni sul Ventuno in Piemonte, Firenze 1879; D. Perrero, Il generale conte A. G. e la congiura militare lombarda del 1814, in Riv. st. del Ris. ital., 1896; e, in genere, le storie del moto piemontese del 1821, e quelle della milizia italiana nell'Impero napoleonico.