Giórgio da Trebisonda (lat. Georgius Trapezuntius). - Umanista (Creta 1396 - Roma1486). Volle essere detto da Trebisonda, sebbene cretese. Venuto giovanissimo, forse fin dal 1412, in Italia, vi studiò con Guarino e con Vittorino da Feltre; insegnò poi a Vicenza, Mantova, Venezia. Nel 1437 entrò nella curia pontificia quale interprete nei rapporti fra latini e greci per l'unificazione delle due chiese; nel 1444 fu segretario apostolico e professore alla Sapienza. Tradusse allora da Aristotele, Platone, Tolomeo, Cirillo Alessandrino, ecc., ma spesso frettolosamente. Contro Platone e il platonismo scrisse una Comparatio Platonis et Aristotelis che provocò la vivace risposta del card. Bessarione (In calumniatorem Platonis). Perse e riebbe il segretariato, lasciò Roma per Napoli e Venezia; vi tornò definitivamente nel 1466. Meglio riuscì negli studî latini: largo successo conseguì con una Rethorica (1434); buona una grammatica latina (1471); ma molte polemiche sollevarono le sue critiche a Quintiliano le cui difese furono prese, contro G., da L. Valla.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 55 (2001)
(Giorgio Trapezunzio). - Nacque a Creta il 3 apr. 1395 da Costantino, in una famiglia emigrata da tempo da Trebisonda, sul Mar Nero, città che a GIORGIO da Trebisonda rimase di fatto sconosciuta (come lui stesso attesta nella Comparatio philosophorum Aristotelis et Platonis), ma che continuò a mantenere ...
Umanista. Volle esser detto Trapezuntius, sebbene fosse cretese. Nato nel 1395, fu chiamato a Venezia da Francesco Barbaro, forse sin dal 1412; nel 1416 era all'università di Padova in relazione col Filelfo. A Venezia negli anni 1417 e '18, si addestrò con Guarino da Verona e Vittorino da Feltre nell'uso ...
trebiṡónda s. f. – Soltanto nella locuz. perdere la trebisonda, perdere la bussola, l’orientamento, cioè restare disorientato, frastornato, o anche perdere le staffe, cioè il controllo di sé: aveva perso del tutto la trebisonda: pareva impazzire (C. E....
loc. s.le m. (spreg., iron.) Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, si esprime in modo aggressivo e violento, non di rado ricorrendo a offese, insulti, minacce, di solito approfittando dell’anonimato, mentre nella vita reale...