GIORGIO di Ravenna

Enciclopedia Italiana (1933)

GIORGIO di Ravenna

Augusto Torre

Di questo capo-popolo sappiamo solo che, nella crescente ribellione dell'Italia contro l'impero bizantino (secoli VII-VIII), fu il primo a organizzare nell'esarcato un regime autonomo. Figlio del grammatico Gioannicio, suppliziato da Giustiniano II, dopo l'uccisione dell'esarca Giovanni Rizocopo G. divenne capo energico e accorto dei Ravennati. Organizzò la difesa della città e del territorio circostante; ottenne che i castelli del territorio si schierassero con lui, e così estese il suo dominio dai Confini longobardi alla Pentapoli: Sarsina, Cervia, Cesena, Forlimpopoli, Forlì, Faenza, Imola, Bologna, ecc. Questa organizzazione, sorta nel 710 o 711, durava ancora nella prima metà del sec. IX.

Bibl.: Agnello Ravennate, Liber pont. eccl. ravennatis, c. 140; L. M. Hartmann, Geschichte Italiens im Mittelalter, II, 2, Gotha 1903, p. 78 segg.; G. Romano, Le dominazioni barbariche in Italia, Milano [1910], p. 327 segg.