AGNELLI, Giovanni

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

AGNELLI, Giovanni

Piero Ceschia

(cfr. App. III, I, p. 47)

Nominato vice presidente della FIAT alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1963 ne diventa amministratore delegato, e nel 1966 presidente. Dal vertice del gruppo automobilistico, si trova a gestire la fase di grave crisi finanziaria ed economica che il gruppo attraversa negli anni Settanta successivamente alla crisi petrolifera (1973). Presidente della Confindustria dal 1974 al 1976, in tale carica è promotore di alcuni importanti accordi con i principali sindacati nazionali, tra cui quello relativo alla cosiddetta ''scala mobile'' dei salari, meccanismo di adeguamento automatico dei salari alla crescita dei prezzi, che negli anni Ottanta viene riformato, perché ritenuto fattore importante dell'aumento dei tassi d'inflazione.

Sotto la sua presidenza, il risanamento del gruppo FIAT viene compiuto nei primi anni Ottanta, attraverso una strategia di aumento dell'efficienza (anche con forti riduzioni del numero dei dipendenti), di profonda innovazione tecnologica (fino alla robotizzazione di intere linee di produzione), di allargamento della quota del mercato automobilistico nazionale, di ricapitalizzazione attraverso l'ingresso nell'azionariato FIAT della banca libica Lafico (1976), che ne uscirà nel 1986. Nel 1986 promuove un'espansione del gruppo FIAT all'interno del mercato automobilistico italiano attraverso l'acquisizione dell'Alfa Romeo, azienda dell'IRI in difficili condizioni economiche; tale espansione, preceduta dall'acquisizione dell'Autobianchi nel 1967 e della Lancia nel 1969, si è ulteriormente rafforzata nel 1988, quando è stata acquistata la Ferrari.

Come presidente della capogruppo IFI (Istituto Finanziario Industriale), è promotore della strategia di diversificazione delle attività del gruppo in settori non industriali, in particolare in quello dei servizi quali la grande distribuzione (acquisizione de La Rinascente), le assicurazioni (acquisizione della Toro), le banche (partecipazione di rilievo nel Nuovo Banco Ambrosiano attraverso la controllata Gemina), l'editoria (oltre a La Stampa, di cui A. è presidente, la quota di controllo nella Rizzoli, attraverso la Gemina, e nel gruppo editoriale Fabbri). È membro del consiglio di amministrazione di Mediobanca. Nel giugno 1991 è stato nominato senatore a vita.

Bibl.: E. Biagi, Il Signor FIAT, Milano 1976; G. Turani, L'Avvocato, ivi 1985; G. Pallotta, Gli Agnelli una dinastia italiana, Roma 1987.

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