BILESIMO, Giovanni Battista

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)

BILESIMO, Giovanni Battista

Fernanda Torcellan Ginolino

Nacque nel 1716 a Fonzaso, presso Feltre, da Giovanni Maria e da Margherita Mengotti. Il 27 ott. 1731 entrò nel seminario di Padova, ove compì i suoi studi; nel 1738, dopo aver ottenuto l'iscrizione al collegio teologale, fu nominato insegnante di filosofia. Negli anni seguenti passò ad insegnare nel seminario di Feltre; si trasferì poi a Venezia come istitutore della famiglia Emo, avendo come allievo quell'Angelo Emo che nel 1769 doveva riportare l'ultima grande vittoria della Serenissima sulle flotte barbaresche.

Nel 1756 fu chiamato a ricoprire la cattedra di diritto feudale presso lo studio di Padova e di lì a poco quella di diritto naturale. Nel 1768 fu nominato consultore teologo della Repubblica, mantenendo sempre l'ufficio e il diritto di presiedere annualmente gli esami universitari negli insegnamenti da lui ricoperti.

Il B. fu molto attivo nella sua opera di consultore, di cui ci rimangono numerosi pareri e memorie di argomento giurisdizionalistico. Alcune di queste ultime si trovano raccolte nella Collezione di scritture di regia giurisdizione (volume XVIII-XXV), e tra esse merita segnalazione la Scrittura sopra le decime degli ecclesiastici (XVIII, Firenze 1772, pp. 41-67); altre, inedite, sono conservate presso l'Archivio di Stato di Venezia,Consultori in iure, filze 261-62, e Riformatori allo Studio di Padova, busta 369 (un parere del 2 giugno 1768 sul breve di Clemente XIII,Ad perpetuam rei memoriam), e ancora nel Civico Museo Correr, mss. Cicogna, 1108/XXVIII; 3165 / LII; 1109 / XX; 2843 / XXVIII; XXX; 2510/V; 3251/V; 1108/VI. Scritti tutti che collocano il B., assieme al Montagnacco, al Bianchini, al Manetti e al Contin, nell'ambito "della produzione indigena veneta orientata in senso giurisdizionalistico" (Berengo).

Agli inizi del suo insegnamento a Padova il B. fu incaricato, assieme al Sibiliato, professore di umanità greca e latina, e al matematico G. Toaldo, di curare l'edizione postuma del secondo volume delle Prose e poesie di Antonio Conti (Padova 1756), a cui era stato legato da rapporti di amicizia. Questi ci sono testimoniati anche da una lettera non datata (Lettere scelte di celebri autori all'abate A. Conti, a cura di P. Bettio, Venezia 1812, pp. 1214), in cui il B. riferisce sulle polemiche suscitate in Padova dalle soluzioni matematiche del Suzzi, e riporta passi, richiesti dal Conti stesso, di una lettera di Galileo al Castelli, con un breve cenno al sistema eliocentrico.

Nel 1797, anno della caduta della Repubblica, il B. ricopriva ancora la carica di consultore. Dimesso dall'ufficio, morì a Venezia, nella sua casa di S. Provolo, l'8 genn. 1799.

Il 10 marzo 1789 per i suoi meriti letterari e scientifici era stato aggregato alla nobiltà di Feltre con gli altri membri della famiglia Bilesimo.

Bibl.: G. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1226; G. Dandolo,La Caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi cinquant'anni,App., Venezia 1857, pp. 77 s.; A. Fiammazzo,Sull'abate B. di Fonzaso ultimo consultore teologo della Serenissima, Feltre 1933; M. Berengo,La società veneziana della fine del Settecento, Firenze 1956, p. 146, nota 4.

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