CALDERINI, Giovanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 16 (1973)

CALDERINI, Giovanni

Egisto Taccari

Nacque a Varallo Sesia (Parma) il 26 dicembre del 1841 da Gaudenzio e Maria Rasetti. Studiò medicina all'università di Torino, ove si laureò nell'anno 1864 e dove fu allievo, tra gli altri, dei ginecologi S. Giordano, D. Chiara e D. Tibone. A Torino iniziò la sua carriera clinica e universitaria: fu infatti assistente presso l'ospedale oftalmico infantile nel 1866, poi per un solo semestre del 1867 presso il sifilocomio femminile e infine, dal 1868, presso la clinica ostetrica dell'università, diretta dal Tibone. Nel 1870 fece parte della squadra piemontese della Croce Rossa inviata a prestare soccorso nella guerra francoprussiana.

Intanto, a lato dell'attività medica, il C. coltivava con interesse gli studi di anatomia normale e patologica così che, dopo essere stato coadiutore dei settori nell'istituto di anatomia dell'università, nel 1872 ottenne il titolo di settore anatomico. Conseguita la libera docenza nel 1872, l'anno seguente gli venne conferito l'incarico dell'insegnamento nella clinica ostetrica presso l'università di Parma e contemporaneamente fu nominato direttore della maternità del brefotrofio di quella città. Nel 1879 divenne direttore ordinario dell'istituto e della scuola di ostetricia dell'università di Parma, ove rimase fino al 1894, quando venne chiamato a dirigere la clinica ostetrica dell'università di Bologna, finché nel 1916 lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti di età.

Particolarmente versato per l'insegnamento e la ricerca, il C. fu autore di interessanti studi e pubblicazioni in campo oftalmico nei primi anni della sua attività, compendiati poi nel volume Elementi di anatomia, fisiologia, diagnostica e terapeutica dell'apparato della visione, edito a Torino nel 1871 e nel 1873. Chiamato alla cattedra di ostetricia, seppe organizzare in modo mirabile l'attività clinica, dando nuovo e vigoroso impulso alla specialità e richiamando medici e studiosi di fama: dette così vita a una fiorente scuola ostetrica, che poté contare tra i suoi allievi A. Cuzzi, G. Romiti, E. Truzzi. Ebbe particolarmente a cuore le istituzioni della sua disciplina e sostenne la necessità dell'insegnamento contemporaneo dell'ostetricia e della ginecologia come due rami di una stessa materia.

Ma la personalità del C. si affermò soprattutto in campo clinico; fu diagnosta e chirurgo valentissimo: a lui si debbono importanti osservazioni sulla tecnica del taglio cesareo, sulla diagnosi precoce della gravidanza extrauterina, sulle modalità della isterectomia eseguita per via vaginale. Favorevole a interventi chirurgici non ampiamente destruenti, mise in rilievo il valore dell'esame dei frammenti ottenuti con il raschiamento dell'utero per la diagnosi di carcinoma e, sulla scorta dei risultati sperimentali ottenuti da A. Righi a Bologna, fu tra i primi in Italia a trattare tale affezione con terapie radianti. Egli, inoltre, fu tra i primi a usare e a diffandere i mezzi di antisepsi per la prevenzione delle infezioni puerperali, basati sull'impiego di soluzioni alcolico-eteree di iodoformio e iodio, e introdusse nello strumentario ostetrico un nuovo eccito-dilatatore uterino di sua concezione. Fu autore di numerose pubblicazioni, delle quali si ricordano qui alcune delle più significative: L'osteomalacia, Torino 1870; Considerazioni generali sulle infezioni nelle puerpere e relazioni di cinque casi di scarlattina nel puerperio, in Osservatore, Gazz. delle Cliniche (1876), Le precauzioni antisettiche nella pratica ostetrica,ibid. (1881); I bacini asimetrici. Osservazioni cliniche e studii, Parma 1882; Contributo allo studio della ossificazione dello scheletro embrionale e fetale coi raggi Röntgen, in Atti d. Soc. ital. di ostetricia e ginecol. (1896); Manuale clinico di terapia e di operazioni ostetriche, Torino 1897 e Bologna 1908; Sulla diagnosi e sulla terapia del cancro del corpo dell'utero, in Archivio di ostetricia e ginecologia, VII (1900); Cancro dell'utero, in Lucina, VI (1901); Contributo alla diagnosi e alla terapia della gravidanza extrauterina, in Bollettino della Società emiliana e marchigiana di ginecologia e ostetricia, Bologna 1902, pp. 59-63; Per la lotta contro il cancro, in Lucina (1906); Operazione cesarea, sue indicazioni e suoi metodi,ibid.; e infine Operazione cesarea. Indicazioni e metodi, in Ginecologia (1907).

Nel 1896, a Bologna, il C. fondò il mensile Lucina, organo ufficiale della Società emiliana e marchigiana di ostetricia, che smise le pubblicazioni poi nel 1917. Fu inoltre socio fondatore degli Annali di ostetricia e ginecologia e dell'Osservatore,Gazzetta delle cliniche di Torino, membro della Croce Rossa.

Morì a Varallo Sesia il 14 luglio 1920.

Bibl.: E. Ferroni, I primi cento anni di insegnamento di ostetricia nell'università diParma, in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXVI (1914), pp. 389-453; Annuario dell'università deglistudi di Bologna, 1919-20, pp. 123 s.; O. Viana-F. Vozza, L'ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, ad Indicem; D. Giordano, Chirurgia, II, Milano 1938, ad Indicem; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, I, München-Berlin 1962, p. 803.

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