GIOVANNI di Brienne, re di Gerusalemme e imperatore latino di Costantinopoli

Enciclopedia Italiana (1933)

GIOVANNI di Brienne, re di Gerusalemme e imperatore latino di Costantinopoli

Francesco Cognasso

Figlio cadetto di Erardo III di Brienne (morto nel 1191 all'assedio di S. Giovanni d'Acri) era destinato alla vita ecclesiastica; ma, sentita la vocazione delle armi, partecipò a varie imprese e da ultimo alla quarta crociata. Designato nel 1205 da Filippo Augusto re di Francia e da Innocenzo III alla corona di Gerusalemme, G. di Brienne sbarcò ad Acri nel 1210; sposò Maria, figlia d'Isabella d'Angiò e di Corrado di Monferrato, non ancora ventenne; fu incoronato in Tiro (3 ottobre 1210). Voleva muovere contro il sultano d'Egitto, ma poi patteggiò con lui una pace di sei anni. Intanto gli morì la moglie Maria, dando alla luce Isabella, e G. si unì con Stefania, figlia di Leone della Piccola Armenia, da cui ebbe un figlio, Giovanni. Capitanò nella quinta crociata la spedizione contro Damietta, riuscendo a impedire che la ritirata si mutasse in una rotta. Ma, nel 1220, dopo la presa di Damietta, egli abbandonò l'esercito per accorrere in Armenia a difendere i diritti della moglie e del figlio alla successione di quella corona; ma fu respinto dagli Armeni. Il figlio, del resto, subito dopo morì. Ritornò allora in Egitto, ma perché si accogliessero le offerte di pace del sultano. Nel 1222, partecipò alle trattative perché a quest'ultimo fosse restituita Damietta. Quindi ritornò ad Acri; ma l'anno seguente, abbandonata la Palestina, si recava a Roma presso Onorio III; nel 1223, si accordava con Federico II, per dargli in sposa la figlia Isabella, erede del regno di Gerusalemme. Il ritorno in Francia segnò per lui quasi un trionfo: per quanto il re di Francia lo rimproverasse di avere sposato la figlia all'imperatore senza il suo consenso. Viaggiò in Inghilterra, Castiglia e Germania allo scopo di destare in quelle corti un qualche interesse per la questione orientale. Ritornò allora a Roma con la nuova sposa spagnola, Berengaria, figlia di Alfonso IX di Castiglia; e da Onorio III ebbe per qualche tempo il governo dello stato pontificio, muovendo poi contro il Regno quando Federico II fu scomunicato. Nel 1229 d'accordo col papa Gregorio IX, G. passò a governare l'impero di Costantinopoli, come reggente per il giovane Baldovino II a cui diede in moglie la figlia avuta da Berengaria, e riuscì a salvare l'impero latino dagli attacchi uniti dei Bulgari e dei Greci di Nicea. Però G. che aveva voluto, per aver maggiore autorità, essere incoronato imperatore e collega di Baldovino, non riuscì né a sfruttare i buoni successi della sua guerra con i Greci di Nicea, né a far valere la sua dignità presso l'elemento latino di Costantinopoli. Morì il 23 marzo 1237.

Bibl.: F. G. Lafiteau, Histoire de Jean de Brienne roi de Jérusalem et empereur de Constantinople, Parigi 1727; A. Georges, Jean de Brienne, Troyes 1855; D'Arbois de Jubainville, Recherches sur les premières années de Jean de Brienne, Parigi 1868; Montcarnet, Jean de Brienne, Limoges 1876; cfr. anche R. Röhricht, Geschichte des Königreichs Jerusalem, Innsbruck 1898.

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