Gioviale

Enciclopedia Dantesca (1970)

gioviale

Antonio Lanci

Si registra una sola volta, nella forma tronca, in Pd XVIII 70 Io vidi in quella giovïal facella lo sfavillar de l'amor che lì era, " idest in stella Iovis splendida " (Benvenuto); ma già l'Ottimo: " benivolo e bene temperato... onde li antichi dissero che la cagione della felicitade era nel circulo di Giove ".

Precisa quindi il Lombardi, seguito, in genere, dagl'interpreti posteriori: " Gioviale, appella questa stella, credo, a doppio riguardo, ed al senso proprio di ‛ gioviale ', che vuol dir ‛ di Giove ', ed al senso traslato, che vuol dir ‛ lieto, allegro ' "; " dal significato primario e tecnico dell'aggettivo - puntualizza il Sapegno, rinviando alla glossa dell'Ottimo - si desunse assai presto, senza uscire dall'ambito del linguaggio astrologico, quello traslato di ‛ giocondo, lieto ' ".