SILVESTRI, Girolamo Andrea

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)

SILVESTRI, Girolamo Andrea

Enrico Zerbinati

– Nacque a Rovigo nel 1728 (fu battezzato il 2 novembre), decimo figlio del conte Carlo e di Arpalice Agnese di Ludovico Paoli.

Dal 1747 al 1749 studiò a Bologna nel collegio Ancarano, distinguendosi sin dalla prima giovinezza come autore di poesie e prose d’occasione, esercizio che non abbandonò mai.

Oltre alle composizioni motivate da occorrenze cerimoniali urbane (la partenza o l’ingresso di podestà o di vescovi) e di ceto (monacazioni, matrimoni, avanzamenti di carriera di patrizi veneti), si segnalano il libello anonimo in forma epistolare contro l’Emilio e la concezione religiosa del suo autore (Sulla religione di Gianjacopo Rousseau..., Venezia 1767) e il poemetto in endecasillabi Versi sciolti sopra il globo aereostatico, in Nuovo Giornale d’Italia (VIII (1784), pp. 297-301).

Affiliato all’Accademia dei Concordi di Rovigo dal 3 maggio 1748 e a quella dei Ricovrati di Padova il 17 gennaio 1749, collaborò tra il 1749 e il 1751 con il padovano Guglielmo Camposampiero e con l’abate Pietro Bertaglia per la ricostruzione del testo del Teseida di Giovanni Boccaccio; una collaborazione che, nel 1755, abbraccerà anche il Ninfale fiesolano.

Nei decenni successivi la filologia costituì ancora per Silvestri un persistente progetto di lavoro: egli intuì che con una metodologia basata sulla collazione delle varianti (suddivise in classi tipologiche) di vari testimoni si poteva arrivare a validi risultati (una specie di anticipazione delle edizioni critiche) e si spianava il cammino alla moderna scienza filologica. Gli studi letterari, secondo lui, coincidevano con il vaglio critico-filologico dei manoscritti o dei libri a stampa antichi dai quali si poteva ricostruire l’originale. Silvestri organizzò le sue osservazioni, attuate soltanto parzialmente, nelle Correzioni ed emendazioni di molti luoghi di antichi poeti italiani, coll’aggiunta d’importanti varie lezioni e di alcune spiegazioni particolari. Lettera prima sopra un ms. del Credo di Dante ed altri mss. italiani, in Raccolta di opuscoli scientifici e letterari (Venezia 1780).

La carriera ecclesiastica fu rapidissima: Pellegrino Ferri, vescovo della diocesi di Adria, «in meno di un mese» gli conferì «gli ordini del Suddiaconato e Diaconato» (rispettivamente 26 febbraio e 18 marzo 1752); il 1° aprile 1752, in modo formale, lo nominò canonico della Insigne Collegiata di Santo Stefano P.M. - Duomo di Rovigo: «Terzo Canonicato antico» (Rovigo, Accademia dei Concordi, Biblioteca Concordiana: Conc. 145, p. 66) e nella stessa data avvenne l’ordinazione sacerdotale a Chioggia. Rinunciò alla dignità canonicale nel 1761.

A Rovigo, contribuì al rinnovamento dell’Accademia dei Concordi, della quale fu per 19 anni censore ma anche principe (agosto 1759-agosto 1760); fu anche presidente dell’Istituto per le Scienze (fondato nel 1751) e tra i fondatori e propulsori della sezione di agraria dell’Accademia (1768). Fu al centro di fitte relazioni culturali con intellettuali di Rovigo (Pietro Bertaglia, Marco Antonio Campagnella, Gioacchino Masatto) e di altri centri del Polesine (Alvise Grotto, Giuseppe Guarnieri e Francesco Girolamo Bocchi di Adria; l’arciprete Domenico Scipioni di Lendinara), ma anche veneziani come il potente e influente Nicolò Tron (grande proprietario fondiario nel retratto o consorzio di Santa Giustina, ove pure la famiglia Silvestri aveva dei possedimenti agricoli).

L’epistolario attesta la corrispondenza con gli intellettuali più illustri delle Venezie e dell’Emilia. Curò il carteggio di Jacopo Facciolati, Lettere erudite [...] per la prima volta date in luce [...] colle annotazioni del Sig. Co. Girolamo Silvestri..., in Raccolta ferrarese di opuscoli scientifici letterari..., V, Venezia 1780, pp. 91-168; VII, Venezia 1780, pp. 225-227. L’estratto di tale carteggio (ora in Conc. E.I.3/8) è completato dalle copie delle lettere che arrivano fino al 1716, trascritte quasi tutte da Masatto e con il commento di Silvestri.

Di particolare rilievo furono gli interessi archeologici ed epigrafici, ereditati dall’avo Camillo e dal padre Carlo; ma rispetto a loro Silvestri incarna un deciso salto di qualità, importando a Rovigo lo spirito e l’idea nodale dell’Ars critica lapidaria di Scipione Maffei (edita postuma nel 1765), cioè l’esame autoptico rigoroso dei monumenti epigrafici. Non incrementò in modo apprezzabile la collezione paterna di ‘anticaglie’, ma pianificò invece un’illustrazione figurativa del patrimonio epigrafico e archeologico, antico e moderno, del Polesine, avvalendosi come grafico del cugino Marco Antonio Campagnella. L’impresa non fu condotta a termine, ma Campagnella – oltre ai due volumi (datati 1750 e 1760: Rovigo, Accademia dei Concordi, Biblioteca Silvestriana: Silv. 486-487) di Iscrizioni publiche e private, sacre e profane [...] del Polesine di Rovigo – raffigurò l’album Museum Silvestrium Rhodiginum delineatum et illustratum (ibid., 229) con i disegni dei reperti ancora presenti in casa Silvestri.

A conferma della serietà di Girolamo quale indagatore di antichità stanno alcuni suoi autografi. Nel 1749 e nel 1750, durante lo scavo di fossati, vennero scoperti a Sarzano probabili resti tombali e «rovine di muraglia». Vanno aggiunti il Libro d’iscrizioni antiche e moderne copiate in Adria nell’aprile del 1752 (Silv. 794, 5) e l’asciutta relazione Memorie di robe antiche trovate (Conc. 497, f. III) riguardante i ruderi di una villa rustica romana (a Ca’ Bregonzi di Sarzano). Affrontò anche ricerche storico-topografiche, come rivelano le lezioni tenute ai Concordi riunite nelle Memorie appartenenti alla storia topografica... (Conc. 193).

Altro versante di approfondimenti concerne gli articoli, giustamente famosi, sulle condizioni generali delle campagne polesane nel Settecento. Negli scritti di Silvestri si riscontrano aperture riformistiche e formulazioni in campo economico che potremmo definire di indirizzo progressista e che rimandano a una ricezione cauta, moderata, pragmatica degli ideali illuministici.

I saggi sono stati pubblicati, per la maggior parte, nel Giornale d’Italia... (VII, Venezia 1770-1771, pp. 146-150, 161-165, 177-186, 194-200, 234-243, 264-282, 346-355; VIII, 1771-1772, pp. 177-183, 201-221, 401-412; IX, 1772-1773, pp. 19-28). In più: Giornali veneziani del Settecento, a cura di M. Berengo, Milano 1962, pp. 174-183 (= VII, pp. 346-355), 191-202 (= IX, pp. 19-28). Colpiscono le considerazioni sul ruolo sostenuto nel sistema produttivo polesano dai «poveri rustici» ai quali dovrebbero essere assicurati – con l’eliminazione di soprusi e arbitri – aumenti salariali, continuità di lavoro, affittanze che permettano di condurre una vita dignitosa.

Tra le benemerenze più significative vanno annoverati l’accrescimento e l’allestimento, per una pubblica fruizione, della biblioteca di famiglia, ordinata e catalogata – sotto la direzione di Silvestri – dal bibliotecario Gioacchino Masatto. Restano ancora nell’epistolario lettere di editori e librai con liste di libri comperati o da comperare, fatture, pagamenti, che dimostrano la bibliofilia di Silvestri. Nella Biblioteca Silvestriana sono conservati i progetti, corredati di piante, disegni, cartine, relativi alla ristrutturazione e sistemazione della biblioteca (comprendente circa 40.000 volumi tra opere a stampa e manoscritti) e dell’archivio di famiglia.

La morte colse Silvestri a Rovigo tra il 29 e il 30 luglio 1788.

Solenni funerali furono tenuti nel tempio cittadino della Beata Vergine del Soccorso; un’iscrizione onoraria fu murata per volontà del fratello Rinaldo sotto il peristilio di tale tempio. Il pittore Antonio Cavallucci (1752-1795) ritrasse Silvestri, «forse nell’ultimo anno di vita» (Catalogo..., 1985, p. 139), nella sua libreria – il volto ascetico, scavato, pallido – seduto allo scrittoio sul quale appaiono in bella vista monete e bronzetti antichi, oggetti-simbolo di una passione per le indagini archeologiche.

Fonti e Bibl.: Archivio Parrochiale Santo Stefano P.M. - Duomo di Rovigo, Lib. Baptizatorum; Archivio diocesano di Adria-Rovigo. Fondo Sacerdoti, s.v. Silvestri Girolamo (nob.); Silv. 201 nn. 64-76, 222, 229, 252, 486, 487, 794 n. 5; Conc. 145, p. 66; Conc. 193; Conc. 200; Conc. 250, pp. 174-176; Conc. 278, p. 30; Conc. 497 f. III, Conc. 542; Conc. 40: G. Locatelli, La genealogia..., 1770, p. 788 tav. CCCLX, grado di parentela XIII , p. 808 (rinuncia al canonicato); Conc. 143: L. Ramello, Illustri scrittori rodigini, cc. 308r-314r. Per l’epistolario: in partic. Silv. 192-197, 228.

A. Zeno, Lettere, VI, Venezia 1785, p. 407, s.v. S. G.; G. Grotto, Delle lodi del canonico Girolamo co. Silvestri. Orazione recitata nelle esequie a lui celebrate dalla letteraria Accademia de’ Concordi di Rovigo..., Padova 1789, pp. I-XXXIV; Giornale de’ letterati, 1789, n. 74, p. 287; F. Bartoli, Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo..., Venezia 1793, pp. 236 s.; G. Moschini, Della letteratura veneziana del secolo XVIII fino a’ nostri giorni, I, Venezia 1806, pp. 176 s.; G. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia..., Venezia 1855, p. 525, Appendice, 1857, pp. 27 s.; [N. Biscaccia], Memorie istorico-letterarie della nobil famiglia dei Conti Silvestri di Rovigo..., Rovigo 1865, pp. 70-87 e nota 18 s., pp. 105-108 nota 25, 111 s.; L.A. Muratori, Epistolario, a cura di M. Campori, XI, Modena 1907, pp. 5177 s. n. 5576; S. Maffei, Epistolario (1700-1755), a cura di C. Garibotto, II, Milano 1955, p. 1208 n. 1124, p. 1217 nn. 1136 s.; F. Francato, G. S. (1728-1788) e i problemi agrari del suo tempo, tesi di laurea, Università degli studi di Padova, a.a. 1970-71; Catalogo della Pinacoteca della Accademia dei Concordi di Rovigo, a cura di P. L. Fantelli - M. Lucco, Vicenza 1985, p. 139 nn. 320 s.; P. Preto, L’illuminismo veneto, in Storia della cultura veneta, V, I, Il Settecento, Vicenza 1985, p. 39; K. Pomian, Collezionisti d’arte e di curiosità naturali, ibid., V, II, Vicenza 1986, pp. 44, 58; G. Gullino, Le dottrine degli agronomi e i loro influssi sulla pratica agricola, ibid., pp. 390, 393; A. Fortis, Viaggio in Dalmazia, II, a cura di E. Viani, Venezia 1987 (1ª ediz. 1774), pp. 147, 165; G. S. 1728-1788. Cultura e società a Rovigo nel scolo dei lumi. Breve guida alla mostra documentaria, Accademia dei Concordi 22 ottobre - 25 novembre 1988, a cura di A. Mazzetti - P. Pezzolo, s.l. né d. (ma Rovigo 1988); I. Favaretto, Arte antica e cultura antiquaria nelle collezioni venete al tempo della Serenissima, Roma 1990, pp. 237 s.; G. S. 1728-1788. Cultura e società a Rovigo nel secolo dei lumi, Atti del Convegno, Accademia dei Concordi, Rovigo... 1988, Padova 1993 (in partic. saggi di A. Romagnolo, pp. 13-24; E. Zerbinati, pp. 25-57; A. Mazzetti, pp. 59-72; P. Pezzolo, pp. 85-104; M.L. Mutterle, pp. 105-111; G. Gullino, pp. 113-125; G. Zalin, pp. 169-219 passim); P. Pezzolo, Disgrazie boccaccesche. Guglielmo Camposampiero e G. S. agli albori della filologia italiana, in Dall’Accademia dei Ricovrati all’Accademia Galileiana, Atti del Convegno storico per il IV centenario della fondazione (1599-1999)... 2000, a cura di E. Riondato, Padova 2001, pp. 433-454; M. Simonetto, I lumi nelle campagne. Accademie e agricoltura nella Repubblica di Venezia, 1768-1797, Treviso 2001, pp. 104-113; E. Zerbinati, Profilo bio-bibliografico di Marco Antonio Campagnella, in M.A. Campagnella, Piani delle chiese e oratori di Rovigo, a cura di L. Servadei - A. Turri, Rovigo 2008, pp. VII e nota 1, X nota 23, XI e note 26, 36-41, XXX-XXXI e note 142-152; F. Manfredini, Epistolario (1758-1814) in Accademia dei Concordi. Rovigo, a cura di M.T. Pasqualini Canato, Rovigo 2016, p. 302 e passim; G. Pietropoli, L’Accademia dei Concordi nella vita rodigina..., Rovigo 2017, p. 383.

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