PRETI, Girolamo

Enciclopedia Italiana (1935)

PRETI, Girolamo

Luigi Fassò

Poeta, nato, pare, a Bologna nel 1582 di nobile famiglia. Fu paggio nelle corti di Ferrara e di Modena, maestro di camera del cardinale Emanuele Pio di Savoia, istitutore del principe di Venosa, e da ultimo segretario del cardinale Francesco Barberini, che lo condusse seco in Spagna, dove si spense il 6 aprile 1626:

Fu celebrato, già dai contemporanei, come uno dei più felici imitatori di G. B. Marino, ma le sue Poesie (più volte ristampate nel sec. XVII) sono marinistiche più nella forma che nella sostanza, perché nel cantare la donna e l'amore il P. si allontana dal sensualismo del maestro e richiama invece i neoplatonici, lo stil nuovo, e, tra i contemporanei, il Cebà. Schiettamente marinistico è però in lui lo stile, col consueto abuso di metafore e di antitesi. Fama particolare ebbe il suo idillio La Salmace, tolto a Ovidio (fu tradotto in francese, in spagnolo e financo in latino); ma anch'esso, tramontato il gusto secentistico, venne rapidamente e meritamente dimenticato.

Bibl.: G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, VII; L. Patanè-Finocchiaro, Appunti su G. P., Milano 1898; A Belloni, Il Seicento, 2ª ed., Milano 1929, pp. 72-73.