FOJANESI, Giselda

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 48 (1997)

FOJANESI, Giselda

Riccardo D'Anna

Nacque il 28 ag. 1851 presso Foiano della Chiana (Arezzo), da Pietro, patriota, piccolo proprietario terriero, e da Teresa Fossi. Nel 1861, al fine di avviare le figlie agli studi, questi avevano ceduta la proprietà, trasferendosi a Firenze. La F., d'indole e d'intelligenza viva e precoce, completò i corsi normali a sedici anni e, due anni dopo, conseguì l'abilitazione all'insegnamento: in quel periodo, insieme con la madre, cominciò a frequentare il salotto di Erminia Fuà Fusinato (che contava, tra gli assidui, pittori quali L. Ademollo e S. Ussi), ma più ancora casa Dall'Ongaro dove ebbe modo di conoscere G. Prati, M. Pratesi, G.B. Cuneo, A. De Gubematis, M.A. Bakunin, e - incontro capitale nel maggio del 1869 - G. Verga. Proprio a Maria Dall'Ongaro, e per l'interessamento di Mario Rapisardi, si deve l'assunzione della F. presso il convitto provinciale di Catania, che raggiunse, in compagnia della madre e dello stesso Verga (che aveva rimandato la sua partenza, temporeggiando, per rimanerle vicino) nel settembre 1869.

Impegnato all'epoca nella stesura della Storia di una capinera, il Verga pregò la F. di descriverle la nuova esperienza del convitto per poterne avere termine di raffronto con quanto nel libro narrato. Il Rapisardi, nel frattempo, gelosissimo del Verga, cui era comunque legato da antica amicizia, innamoratosi della maestrina e a lei dichiaratosi con pose romantiche e plateali, diverrà in breve per la giovane causa dapprima di richiamo e quindi del definitivo allontanamento dal posto di lavoro.

Legata ormai sentimentalmente al "vate etneo", la F. riparò in Toscana; in breve, ancora per intercessione di F. Dall'Ongaro presso il ministro della Pubblica Istruzione C. Correnti, il Rapisardi ottenne la cattedra di letteratura italiana nell'ateneo catanese, risolvendo così la precaria situazione economica e potendo quindi affrettare le nozze con la F., che vennero celebrate a Messina il 12 febbr. 1872.

Lontana da Firenze, costretta dai diversi usi e costumi isolani, dall'aperta ostilità della suocera, dall'ossessiva gelosia del marito e dalle sue fobie e intemperanze caratteriali, la F. divenne ben presto cosciente della profonda infelicità in cui versava. Qualche conforto tuttavia le perveniva dall'amicizia con M. Serao e con F. Martini, allora direttore del Fanfulla, e dall'attività letteraria, cui anche il Rapisardi inizialmente sembrò porgere cauto consenso. Lodata da E. Nencioni, incoraggiata dal Verga, "... già dal settembre del '79 aveva avviato la sua collaborazione al "Fanfalla della Domenica" durata per più anni, con la pubblicazione di quasi tutte le novelle che doveva poi, nel 1886, raccogliere in Cose che succedono. E sempre nel '79, se non già prima, si dedicava alla composizione di Maria, il romanzo destinato alle appendici dei "Fanfulla" quotidiano ..." (Resta 1994, cui si rimanda per l'attenta disamina sull'opera certamente migliore della F., Maria, pp. 550-561). Collaborò anche ad altre testate importanti, tra cui La Tribuna, Il Caffaro, Scena illustrata.

Dopo la separazione dal Rapisardi, avvenuta nel dicembre 1883 in seguito alla scoperta d'una lettera amorosa del Verga (che ella aveva rincontrato a Firenze tre anni prima e ripreso a frequentare), la F. sfruttò ogni occasione lavorativa: dalle lezioni private alla collaborazione sempre più assidua con giornali e riviste, dalle traduzioni all'opportunità offertale già dal 1884 di coadiutrice nella guida degli educandati femminili. A questa nuova attività e agli insorgenti interessi pedagogici va ricondotto il resto della sua produzione, pervasa d'intenti didascalici. A trentanove anni - essendosi iscritta all'Istituto di studi superiori di Firenze - si laureò discutendo una tesi su Gaspara Stampa; ottenne una cattedra di italiano nelle scuole superiori, prima a Bari, poi a Perugia, quindi per un breve tomo di tempo a Venezia, e infine a Milano, quale ispettrice degli educandati femminili.

Cessò l'attività nel 1923; morì a Lodi il 3 febbr. 1946.

Donna colta, intelligente, evoluta, "premontessoriana" addirittura nelle riflessioni che andava maturando sui criteri educativi nei collegi, femminista ante litterant nella rivendicazione del voto alle donne, ma prima ancora nel rifiuto di ogni orpello tradizionale e d'ogni retrivo pregiudizio, e nel perseguire tenacemente un'eguaglianza di fatto, sperimentata a principiare dai difficili eventi personali: prova ne sia che, con ogni probabilità, la vicenda della separazione dal Rapisardi e l'allontanamento subito dal tetto coniugale costituirono primaria decisiva fonte d'ispirazione per L. Pirandello nell'orchestrare la storia di Marta Ajala ne L'esclusa. A lei dedicarono versi, oltre al Rapisardi, Eva Cattermole (la Contessa Lara, che intessé una relazione col marito, presto sfumata), G. Ardizzoni, E. Fuà Fusinato. Il Verga rievocò il viaggio giovanile in sua compagnia in Di là del mare, ultima tra le Novelle rusticane.

Opere: Maria, Milano 1883; Correzione materna, Milano 1885; Cose che succedono, Bologna 1886; Spigolature e fantasie. Libro che potranno leggere anche le fanciulle, Firenze 1888; Meteore, Bologna 1891; Tombolino ed altri racconti, Milano 1895; Memorie di collegio. Libro per le giovinette, Firenze 1898; Lotte e vittorie. Novelle, Rocca S. Casciano 1900 (poi Milano 1910); Iolanda. Racconto, Milano 1908; In Toscana e in Sicilia. Novelle campagnuole, Catania 1914 (rist. ibid. 1993 [ma 1992]).

Fonti e Bibl.: C. Percoto, Orazio, in Dieci raccontini di Caterina Percoto, Trieste 1865, pp. 127-140; Dall'Ongaro e il suo epistolario scelto, ricordi e spogli di A. De Gubematis, Firenze 1875, p. 235; F. De Roberto, Storia della "Storia di una capinera", in La Lettura, XXII (1922), 1° ottobre; A. Tomaselli, Epistolario di M. Rapisardì, Catania 1922, pp. 41 s., 8385 e passim; Id., Commentario, rapisardiano, Catania 1932, pp. 107-124; M. Borgese, Anime scompagnate: Rapisardi e la Giselda, in Nuova Antologia, 16 nov. 1937, pp. 158-179; 1° dic. 1937, pp. 288-306; 16 dic. 1937, pp. 384-405; R. Cristaldi, Vita sentimentale di M. Rapisardi, in Scena illustrata, LVII (1942), pp. 25 s.; A. Drago, I furiosi amori dell'Ottocento, Milano 1946, pp. 39-46; G. Molteni, Il dramma d'una maestrina, in Corriere d'informazione, 28-29 marzo 1946; A. Drago, Si bruciò le ali a Catania la maestrina del Nord, in Tempo, 6 ott. 1959; G. Raya, Ottocento inedito..., Roma 1960, pp. 69, 79; F. De Roberto, Casa Verga e altri saggi verghiani, a cura di C. Musumarra, Firenze 1964, p. 11; F. De Felice, Le donne che amarono Giovanni Verga, Roma 1964, pp. 9-15; Id., Giovanni Verga e la tradizione verista in Sicilia, Catania 1966, pp. 14 ss.; G. Garra Agosta, Scandalosa Giselda, in La Sicilia, 23 genn. 1986; Id., Quel rubacuori di Verga, ibid., 13 marzo 1986; Id., Verga il fascinoso, ibid., 20 maggio 1986; V. Gorgenti, Giselda degli spiriti, ibid., 4 febbr. 1986; F. Mazzei, Una donna infiamme. Storia della Contessa Lara, Milano 1988, pp. 49-51, 60; V. Amone, G. F. Rapisardi l'Esclusa di Pirandello, in Il Giornale di Sicilia, 15 marzo 1992; P. Castiglia, Una vita di donna tra storia e passione, in Il Popolo, 6 maggio 1992; A. Degradi, Tra letteratura e passione, in Il Cittadino, 25 nov. 1992; M. Farnetani Del Soldato, G. F. Rapisardi ovvero "L'esclusa" di Pirandello, con una presentazione di F. Cardini, Firenze 1992; G. Nasillo, Un libro su G. F., in Percorsi d'oggi, VIII (1992), 6, novembre-dicembre; G. Sbardellati, La "Jemminista" amata da Verga, in La Nazione, 26 marzo 1992; S. Zadnich, Una femminista prigioniera della gelosia, in Più bella, n. 50, 10 dic. 1992, pp. 112-114; N. Borsellino, Marta, ovvero Giselda, in Studi pirandelliani, s. 3, XI (1993), p. 114; F. Sfredda Piccoli, "G. F. Rapisardi", in Impegno - Problemi di oggi, XXI (1993), 4, pp. 103-105; P. Curatolo, La povera Giselda, in La Sicilia, 25 febbr. 1994; G. Resta, G. F., in Da Malebolge alla Senna, in Studi letterari in onore di Giorgio Santangelo, Palermo 1994, pp. 539-566 (con accurata bibliogr.). Si veda pure R. Giusti, G. F. Rapisardi, tesi di laurea, Università degli studi di Roma "La Sapienza", a.a. 1994-1995; infine le più recenti edizioni de L'esclusa di L. Pirandello, rispett. a cura di M. Guglielminetti, Milano 1992, p. XL; A. Piscini, Milano 1993, p. LVII; G. Nicoletti, Firenze 1994, pp. 177 s.; G. Mazzacurati, Torino 1995, p. XLIX.

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