• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

GIULIANO d'Arrigo, detto il Pesello

di Cristina Ranucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 56 (2001)
  • Condividi

GIULIANO d'Arrigo, detto il Pesello

Cristina Ranucci

Nacque a Firenze nel 1367 (Milanesi, pp. 189, 205-207), ed esercitò la professione di pittore, architetto e "banderaio" (Guasti, p. 72). Iscritto all'arte dei medici e degli speziali sin dal 27 giugno 1385 (Milanesi, p. 189 n. 2), nel 1416 fondò una compagnia di pittori insieme con Antonio di Iacopo e tenne bottega nel corso degli Adimari (Gronau). Già tre anni dopo, il numero dei collaboratori di G. era salito a sei.

Non essendoci pervenuta alcuna delle sue opere ricordate dalle fonti e risultando in gran parte errato il corpus tramandatoci da Vasari (Bellosi - Rossi, pp. 399 n. 2, 400 n. 3), il profilo artistico di G. è ricostruibile solo su base documentaria e attraverso le citazioni dei contemporanei, che ne celebrarono la straordinaria perizia nel riprodurre scene di caccia e animali (Procacci, p. 19).

Nel 1395 gli furono commissionati, insieme con Agnolo Gaddi, i disegni per i monumenti dei condottieri Giovanni Acuto e Piero Farnese, da collocare nel duomo fiorentino, ma mai realizzati, e forse già all'origine intesi come opere ad affresco (Brunetti).

Il suo nome compare nel 1398 in un documento dell'Archivio dell'Opera di S. Maria del Fiore, nel quale si richiede a G. di stimare, insieme con l'orafo Simone e il pittore Neri d'Antonio, una statua marmorea rappresentante un S. Girolamo, eseguita da Piero di Giovanni per la facciata del duomo (Milanesi, p. 190). Successivamente, nel 1405 (Procacci, p. 41 n. 24), quindi tra il 1414 e il 1416 e infine nel 1424 (Milanesi, p. 190 nn. 2-3), è documentata a suo favore una serie di commissioni e di pagamenti da parte dell'arte di Calimala, rispettivamente per un gonfalone, per il fregio di vetro del tabernacolo dell'arte nella chiesa fiorentina di S. Giovanni, e ancora per un nuovo gonfalone.

Dal 1419 al 1425 il nome del pittore ricorre più volte negli atti delle Deliberazioni e degli Stanziamenti dell'arte della lana (Guasti). In particolare, G. venne incaricato di approntare dei modelli di legno per la cupola del duomo (ibid., pp. 25 s., 33, 72) e nel 1420 fu scelto per sostituire, in caso di necessità, uno dei tre soprintendenti alla costruzione, che, com'è noto, erano Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti e Battista d'Antonio (ibid., p. 36).

L'importanza assunta da G. e dalla sua équipe nel panorama artistico fiorentino dei primi decenni del Quattrocento appare confermata da una nota del 1433, nella quale si elencano i debitori della sua bottega. Fra questi compaiono Francesco Sforza, il Comune di Firenze, il capitano del Popolo, l'arte dei giudici e dei notai; mentre tra i personali debitori di G. spicca fra tutti il nome di Cosimo de' Medici (Gronau).

Un primo tentativo di restituire un corpus di opere a questo pittore fu tentato da Weisbach, che propose l'identificazione di G. con il cosiddetto Maestro del Trittico Carrand (Firenze, Museo nazionale del Bargello); ma la sua ipotesi venne confutata da Colnaghi.

La presenza di Cosimo de' Medici nell'elenco dei debitori personali di G. indusse, invece, Procacci (p. 20) a riferire all'artista alcune opere menzionate nell'inventario mediceo del 1492, pubblicato da E. Müntz (Les collections des Médicis au XVe siècle, Paris 1888, pp. 54-63): un quadro riproducente una scena di caccia, segnato nel repertorio come opera di Francesco di Pesello (Procacci, p. 60), e un tondo "alto braccia 2" con raffigurata l'Adorazione dei magi, genericamente indicato come "di mano di Pesello" (ibid., p. 64).

Nel 1969, in un suo contributo su Arcangelo di Cola da Camerino, Zeri isolò tre opere già variamente attribuite al pittore marchigiano, a Masolino e all'Angelico e ricostruì la personalità di un artista che dovette imporsi nel primo quarto del secolo come uno dei protagonisti della "ripresa gotica". Il critico sostenne, quindi, che l'iter seguito dal maestro, in cui ben rientrava una formazione trecentesca vicina ad Agnolo Gaddi, mostrava singolari affinità con il percorso artistico che, grazie alle memorie dei contemporanei, era possibile riconoscere come proprio di Giuliano. Le opere indicate da Zeri come attribuibili a questo artista protoquattrocentesco sono una Madonna col Bambino e due angeli, già nella collezione Paul Cassirer (Berlino) e quindi nel Museo Boymans - Van Beuningen di Rotterdam; una Madonna dell'Umiltà (Firenze, Palazzo Vecchio); e un frammento con Testa di santa, già nella collezione Barker, poi nella Prinknash Abbey di Gloucester.

Sulla base di considerazioni di natura storica e stilistica, a G. venne riferita anche la decorazione della volta della cappellina della sagrestia vecchia nella chiesa di S. Lorenzo a Firenze, la cui realizzazione si colloca attorno al 1427 (Parronchi).

Il tema delle pitture, forse suggerito da Brunelleschi e ideato da Paolo dal Pozzo Toscanelli, offre una rappresentazione "veridica" di una congiuntura astrale nell'emisfero settentrionale, coincidente con la data di nascita di Piero de' Medici, il 16 giugno 1416. Lo studio delle modalità esecutive restituisce una personalità di formazione trecentesca, ma aggiornata sulle opere masaccesche, e una singolare maestria nel raffigurare animali.

Le osservazioni derivanti dall'analisi stilistica delle pitture conservatesi in S. Lorenzo indussero Parronchi ad attribuire a G. la Madonna Davis (New York, Metropolitan Museum), una Annunciazione (San Francisco, M. H. de Young Memorial Museum) e, in via ipotetica, il S. Michele Arcangelo già nella collezione Stoclet a Bruxelles.

G. morì a Firenze il 6 apr. 1446.

Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le vite…(1550), a cura di L. Bellosi - A. Rossi, I, Torino 1986, pp. 399 s.; C. Guasti, La cupola di S. Maria del Fiore, Firenze 1857, pp. 25 s., 33, 36, 39, 72, 230; G. Milanesi, Le vite di alcuni artefici fiorentini, scritte da Giorgio Vasari corrette e accresciute coll'aiuto dei documenti, in Giorn. stor. degli archivi toscani, IV (1860), pp. 189 s., 205-207, 210; W. Weisbach, Francesco Pesellino und die Romantik der Renaissance, Berlin 1901, pp. 65 s.; D.E. Colnaghi, Dictionary of Florentine painters. From the 13th to the 17th centuries, London 1928, pp. 206 s.; G. Gronau, In margine a Francesco Pesellino, in Rivista d'arte, s. 2, X (1938), pp. 123-125; U. Procacci, Di Jacopo di Antonio e delle compagnie di pittori del corso degli Adimari nel XV secolo, in Rivista d'arte, XXXV (1960), pp. 3-70 passim (con bibl.); F. Zeri, Opere maggiori di Arcangelo di Cola, in Antichità viva, VIII (1969), 6, pp. 12-15; G. Brunetti, in L. Becherucci - G. Brunetti, Il Museo dell'Opera del duomo a Firenze, I, Firenze s.d. (ma 1969), pp. 212-214; L. Bellosi, in Lorenzo Ghiberti, materia e ragionamenti (catal.), Firenze 1978, pp. 152 s.; A. Parronchi, L'emispero della Sagrestia Vecchia: G. Pesello?, in Scrittidi storia dell'arte in onore di Federico Zeri, Milano 1984, pp. 134-146; La pittura in Italia. Il Quattrocento, II, Milano 1987, p. 732 (s.v. Pesello); U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXVI, pp. 464-466 (s.v. Pesello, Giuliano).

Vedi anche
Francesco di Stefano detto il Pesellino Pesellino ‹-s-›, Francesco di Stefano detto il. - Pittore (Firenze 1422 circa - ivi 1457). La pala di Pistoia, ora alla National Gallery di Londra, è il solo dipinto che i documenti accertino di Pesellino, Francesco di Stefano detto il; ma il Vasari ricorda di lui la predella del polittico di Filippo ... Lorenzo Ghibèrti Ghibèrti, Lorenzo. - Scultore, orafo, architetto, pittore e scrittore d'arte (Firenze 1378 - ivi 1455). Educato nella bottega del patrigno, l'orafo Bartolo di Michele, si firmò Lorenzo di Bartolo, finché nel 1444 riprese il nome paterno (Lorenzo di Cione). Nel 1401, la sua formella del Sacrificio di ... Desidèrio da Settignano Desidèrio da Settignano. - Scultore (Settignano 1428-31 circa - Firenze 1464). Forse scolaro di Donatello, certo in contatto con B. Rossellino, Desiderio da Settignano si distingue da entrambi, pur accettandone motivi di stile, per l'accentuato lirismo della propria visione. Partito dallo "stiacciato" ... Agnolo Gaddi Pittore fiorentino (m. 1396), figlio di Taddeo. Fra le sue opere più note, eseguite con aiuti, ricordiamo gli affreschi della Leggenda della Croce nel coro di S. Croce in Firenze; dopo il 1374, parte di quelli delle Storie di Anacoreti della cappella Castellani nella stessa chiesa e quelli della Leggenda ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • PAOLO DAL POZZO TOSCANELLI
  • FILIPPO BRUNELLESCHI
  • COSIMO DE' MEDICI
  • ARCANGELO DI COLA
  • LORENZO GHIBERTI
Altri risultati per GIULIANO d'Arrigo, detto il Pesello
  • Pesèllo, Giuliano d'Arrigo detto il
    Enciclopedia on line
    Pittore (Firenze 1367 - ivi 1446), nonno materno del Pesellino. Sebbene i documenti lo attestino attivo nel duomo di Firenze e in Santa Maria Novella, del P. non è pervenuta nessuna opera certa. Per la sua fama di animalista gli sono state attribuite le costellazioni zodiacali nella sagrestia vecchia ...
  • PESELLO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Giuliano d'Arrigo, detto il P., pittore, nacque nel 1367 a Firenze, morì ivi il 6 aprile 1446. Nel 1385 s'iscrisse nell'Arte dei medici e speziali. Nel 1390 ebbe dall'Opera del duomo, insieme con A. Gaddi, l'incarico di disegnare i progetti per le tombe dei condottieri Pietro Farnese e Giovanni Acuto. ...
Vocabolario
giuliano²
giuliano2 giuliano2 agg. [dal nome di Giulio Scaligero (v. oltre)]. – In astronomia, ciclo o periodo g., il periodo di tempo contenente 2.914.695 giorni (cioè 7890 anni del calendario giuliano, di cui alla voce prec.), che si ottiene moltiplicando...
pietra d'inciampo
pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali