GIULIANO da Maiano

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

GIULIANO da Maiano

Géza de Francovich

Architetto, intagliatore e intarsiatore, nato nel 1432 a Maiano presso Fiesole, morto il 17 ottobre 1490 a Napoli. Collaborò frequentemente coi fratelli Giovanni I e Benedetto. Dei numerosi lavori d'intaglio e d'intarsio, ricordati dai documenti, ben poco rimane, tra cui gli splendidi armadî intarsiati nella sagrestia del duomo di Firenze (1463-65), le imposte intarsiate della porta nella Sala dell'Udienza in Palazzo Vecchio eseguite in collaborazione col Francione (1476), il coro nel duomo di Perugia, da lui iniziato nel 1487 e terminato nel 1491 dal suo discepolo Domenico del Tasso. Quale architetto, condusse a termine il palazzo Strozzino a Firenze, iniziato nel 1458 da Michelozzo, ampliò (circa 1460-72) il palazzo Pazzi Quaratesi a Firenze, diede il disegno, nel 1470, per il chiostro delle sante Flora e Lucilla ad Arezzo, costruì il palazzo Spannocchi a Siena (1473 segg.) e il duomo di Faenza (1474-86), che sono - queste due ultime - le opere architettoniche più importanti del maestro. Del palazzo Venieri a Recanati (1477-79) non rimangono oggi che alcune parti. Fornì il disegno, nel 1484, per la Porta Capuana a Napoli, eseguita in massima parte da maestri napoletani. Tra i numerosi altri edifici che vengono attribuiti a G. da M., spesso su basi non molto salde, citiamo i palazzi Antinorì e Magnani a Firenze e a Roma, la loggia del Priorato dei Cavalieri di Rodi e il Palazzo Venezia. G. da M. fu soprattutto seguace del Brunelleschi, non senza accostarsi anche a Michelozzo e a Bernardo Rossellino. Ma la purezza euritmica delle forme brunelleschiane spesso si appesantisce negli edifici di Giuliano per via di uno slancio fin quasi eccessivo (ad esempio l'interno del duomo di Faenza), a volte sottolineato da una tendenza verso effetti decorativi che rivelano la pratica dell'intarsiatore. Merito principale di G. da M. - che non ebbe per altro una spiccata personalità - fu di aver diffuso l'arte architettonica rinnovata nelle Romagne, nelle Marche, nell'Umbria e a Napoli.

Bibl.: M. Semrau, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia 1921 (con bibl.); A. Venturi, Storia dell'arte ital., VIII, i, Milano 1913, pp. 377-93, 400-403, 412-413; L. Cendali, Giuliano e Benedetto da Majano, Sancasciano Val di Pesa s.a.; E. Lavagnino, G. da M. a Roma, in Atti del II congresso di studi romani, II, (1931), pp. 532-34; id., L'architettura del "Palazzo Venezia", in Rivista del R. Istituto d'archeologia e storia dell'arte, V (1935), pp. 128-177.

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