MONTALDO, Giuliano

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

MONTALDO, Giuliano

Francesco Bolzoni

Regista cinematografico, teatrale e televisivo, nato a Genova il 22 febbraio 1920. Formatosi nel dopoguerra sui moduli del neorealismo, è rimasto sostazialmente fedele alle ragioni della sua prima educazione. Dopo avere recitato nei film sulla Resistenza di C. Lizzani (Achtung! Banditi!, 1951, e Cronache di poveri amanti, 1954), si dedica alla regia, scegliendo un film sulla fine della seconda guerra mondiale com'è vissuta da un soldato della Repubblica di Salò, Tiro al piccione, da un romanzo di G. Rimanelli (1961); il film successivo, Una bella grinta (1965), nasce dall'esigenza di capire e spiegare nodi complicati della recente storia italiana. Alle impegnate prove iniziali tengono dietro film su commissione dove, maneggiando abilmente intrighi avventurosi (una rapina in banca in Ad ogni costo, 1968; una ''gangster-story'' in Gli intoccabili, 1969), M. perviene a uno scaltrito professionismo che gli consentirà − come sempre in seguito − di ottenere ottime prestazioni da attori di prestigio.

Assecondando certa sua propensione pedagogica, conforme a quella della televisione di quegli anni, ricostruisce per lo schermo, con persuasivo tono spettacolare, figure e momenti di storia quali il processo per diserzione e la fucilazione a cinque giorni dalla fine della guerra di due soldati della Wehrmacht in Gott mit Uns (1970), il processo e la condanna di due anarchici in Sacco e Vanzetti (1971), le disgrazie del filosofo trasgressivo in Giordano Bruno (1973). Questa ''specializzazione'' conduce M. al romanzo storico televisivo Marco Polo che piace al grande pubblico per la sobria cifra figurativa, la precisione nelle ricostruzioni ambientali, la curiosità nel dar conto di costumi e mentalità di secoli e paesi lontani (interessante il diario d'ideazione e di realizzazione redatto da M. stesso, Marco Polo: come nasce un film, 1980). Prima e dopo queste accurate ''dispense'' televisive M., oltre che stimato regista di opere liriche, si volge alla traduzione in immagini di testi significativi della narrativa italiana del dopoguerra: L'Agnese va a morire (1976), dal romanzo di A. Viganò; Gli occhiali d'oro (1987), dal ''racconto ferrarese'' di G. Bassani; Tempo di uccidere (1989), dal romanzo di E. Flaiano.

Bibl.: G. Grazzini, Gli anni Settanta in cento film, Roma-Bari 1976; T. Kezich, Il millefilm, Milano 1977; Id., Il centofilm (1978-1979), ivi 1979; G. Gambetti, Sul set di Marco Polo, ivi 1983; F. Bolzoni, La barca dei comici, Roma 1986; G. Grazzini, Cinema '87, Roma-Bari 1988.

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