Giulietta e Romeo

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Protagonisti di numerose opere letterarie e teatrali. La celebre storia d'amore trattata nella tragedia Romeo and Juliet di W. Shakespeare (scritta probabilmente nel 1595, pubblicata nel 1597) trae origine da una leggenda senese, sfruttata per la prima volta da Masuccio Salernitano (novella 22ª del Novellino, dove i due amanti si chiamano Ganozza e Mariotto), poi da Luigi da Porto nella Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti (composta nel 1524: la storia è ambientata a Verona e i due giovani hanno i nomi di Giulietta e Romeo), e da M. Bandello nelle sue Novelle (nella 9ª della 2ª parte). Lope de Vega la recò, forse per primo, sulle scene col Castelvines y Monteses. W. Shakespeare conobbe la novella del Bandello, soprattutto attraverso il rifacimento di A. Brooke, e diede alla storia assai maggiore approfondimento sentimentale e psicologico.

Romeo, della famiglia Montecchi, a una festa in casa dei Capuleti s'innamora profondamente di Giulietta. I due giovani, noncuranti delle ostilità fra le proprie famiglie, si scambiano la promessa di matrimonio, e il giorno seguente, con l'aiuto di frate Lorenzo, si sposano; ma ben presto Romeo, provocato da Tebaldo, cugino di Giulietta, lo uccide ed è messo al bando. Giulietta, per evitare il matrimonio col conte Paride, voluto dal padre, beve un narcotico datole dal frate Lorenzo, simulando la morte. È sepolta, e il frate invia un messo a Romeo perché accorra a liberarla dal sepolcro e fugga con lei. Ma il messo non giunge e Romeo, appreso che Giulietta è morta, ritorna nottetempo a Verona e, penetrato nel sepolcro, vi trova Paride e lo uccide in un duello. Non accorgendosi che Giulietta è solo addormentata, beve poi un veleno. Giulietta si sveglia, e scorgendo Romeo esanime accanto a lei, si uccide a sua volta.

Immensa fu la fortuna della tragedia shakespeariana, e ad essa si ispirarono numerosi scrittori, come F. de Rojas Zorrilla con il dramma Los bandos de Verona, che utilizza anche il dramma di Lope; Chr. F. Weisse col dramma Romeo und Juliette; V. Betteloni col poemetto in dialetto veronese Zulieta e Romeo. Tra le innumerevoli opere musicali ricordiamo: I Capuleti e i Montecchi di V. Bellini (1830), su libretto di F. Romani; Roméo et Juliette di Ch. Gounod (1867), su libretto di J. Barbier e M. Carré; G. e R. di R. Zandonai (1921), su libretto di A. Rossato; nonché la sinfonia di H. Berlioz (1839), l'ouverture di P. Čajkovskij (1869), il balletto di S. Prokof′ev (1938). Tra le numerose trasposizioni cinematografiche sono quelle dei registi M. Caserini (1908), G. Cukor (1936), F. Zeffirelli (1968).

Per approfondire Romeo e Giulietta, di Andrea Maioli (Enciclopedia del Cinema)

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