PAOLINI, Giulio

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

PAOLINI, Giulio


Artista, nato a Genova il 5 novembre 1940. Stabilitosi a Torino dal 1952, studiò presso l'Istituto di arti grafiche e fotografiche. Dopo l'esordio al 12° premio Lissone (1961) e dopo la prima personale alla galleria La Salita di Roma (1964), la sua attività espositiva si è sviluppata intensamente anche a livello internazionale, con la partecipazione alla Biennale di Parigi del 1969, alla Biennale di Venezia del 1970, a Documenta di Kassel del 1972 fino a più recenti manifestazioni quali, per es., Avant-Garde in the Eighties al Los Angeles County Museum of Art (1987), Italian Art in the twentieth century alla Royal Academy di Londra (1989). Presente nei più importanti musei italiani ed esteri, ha ottenuto, tra gli altri riconoscimenti, una menzione d'onore alla 12ª Biennale di San Paolo del Brasile (1973), il premio Fontana (1975), il premio Bolaffi (1980). Nel 1988 è stato nominato Accademico di merito all'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Oltre alle edizioni di grafica, notevoli sono le sue esperienze teatrali e televisive (disegni e costumi per opere letterarie e musicali) che lo hanno portato a elaborare una sorta di ''drammaturgia visiva''.

Nei primi anni Sessanta inizia il suo lucido dialogo dell'arte con l'arte volto a mostrarne la ragione ontologica. Travalicando il corrente dibattito su forme, tecniche e contenuti dell'arte, P. svolge un ruolo radicale e singolare anche rispetto alle nascenti tendenze concettuali, minimali e, più tardi, citazioniste. L'azzeramento di qualsiasi linguaggio, pittorico e grafico, è per P. l'atto indispensabile per riflettere, con la mente e con gli occhi, sui mezzi primari e anonimi del fare artistico (squadratura della superficie, tela, telaio, tubetto del colore, ecc.), per evidenziare la struttura elementare del quadro, aperta a indefinite ''virtualità'' visive. Dal 1967 circa P. allarga il proprio assunto analitico a specifiche opere d'arte storiche restituendole tramite l'''oggettiva'' riproduzione fotografica su tela, intesa quale rispecchiamento, ripetizione differente o indifferente, in un rapporto di invenzione-identificazione. Negando l'''oggettualità'' del singolo dipinto P. focalizza l'attenzione sul processo mentale che inerisce al rapporto autore-opera-spettatore variamente reinventato e ribaltato con sottili accorgimenti ottico-verbali e proiettivi (Giovane che guarda Lorenzo Lotto, 1967; Autoritratto, 1968; L'ultimo quadro di Diego Velázquez, 1968; L'invenzione di Ingres, 1968). La sua intelligenza creatrice, concentrata a invocare "la trasparenza etimologica" dell'arte, a "illustrare l'enigma del linguaggio", a scardinare la cultura della mimesi, a svelare l'ambiguità dell'atto percettivo e della distinzione apparenza-realtà, a segnalare l'illusione della rappresentazione e la concretezza dell'assenza e dell'ombra, si manifesta nella rarefazione estrema delle immagini o nella formulazione di un'immagine che, pure nel calco tridimensionale, elude quella ''originaria'' (Early Dynastic, 1971; Mimesi, 1975; L'altra figura, 1984-86). L'opera si presenta alla coscienza di chi la crea e di chi la recepisce in una luminosità bianca, di astratta emozione razionale, in una distanza metafisica di apollinea idealità classica. Talora le opere di P. (regista magistrale anche negli allestimenti delle sue mostre) si colorano, si caricano di colti rimandi e si addensano di figure e parvenze in una messa in scena teatrale (Mnemosine -Les charmes de la vie/9, 1981-88; Studio per Osservatorio, 1988). Scandita da un ritmo ciclico di autoriflessione, la sua ricerca si qualifica come un intero e non come una somma.

Tra i suoi scritti si ricordano: Idem, con testo di I. Calvino (1975); Atto unico in tre quadri, con testi di C. Bertelli e G. Vattimo (1979); Casa di Lucrezio, con testi di vari autori (1984); Figures/Intentions Images/Index (1984); Suspense, Breve storia del vuoto in tredici stanze (1988). Vedi tav. f.t.

Bibl.: G. Celant, Giulio Paolini, New York 1972 (con bibl.); M. Fagiolo, A. C. Quintavalle, Giulio Paolini, Centro studi e archivio della comunicazione, Università di Parma, Parma 1976; J. Cladders e altri, Giulio Paolini, Colonia 1977; Giulio Paolini. Premio Bolaffi 1980, con testo di F. Menna, Torino 1980; M. Bandini, B. Corà, S. Vertone, Giulio Paolini: tutto qui, Ravenna 1985; Giulio Paolini, a cura di A. Monferini, Galleria nazionale d'arte moderna, Milano-Roma 1988; Giulio Paolini. Hotel de l'Univers, con testi di P. G. Castagnoli, F. D'Amico, G. Paolini, Bologna 1990; F. Poli, Giulio Paolini, Torino 1990 (con bibl.).

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