ALDROVANDINI, Giuseppe Antonio Vincenzo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALDROVANDINI (inesatto Aldovrandini), Giuseppe Antonio Vincenzo

Luigi Ferdinando Tagliavini

Nacque a Bologna nel 1672 (1673 ?). Allievo di G. A. Perti, fu aggregato nel 1695 all'Accademia Filarmonica bolognese, della quale divenne poi, nel 1702, "principe". Già nel 1691 aveva iniziato a Bologna la sua attività nel campo dell'oratorio e cinque anni più tardi, con le rappresentazioni ai teatri Formagliari e Malvezzi di Bologna del suo "scherzo giocoso", Gli Inganni amorosi, e della "favola boschereccia", Dafni, aveva inaugurato la sua produzione teatrale. Le sue opere, ben presto diffuse e rappresentate in varie città italiane, allargarono la sua notorietà. Nell'aprile 1701 un'opera dell'A. in allestimento a Piacenza (si tratta forse della Semiramide o del Mitridate, che lo stesso anno venivano rappresentate a Genova) fu giudicata in modo molto lusinghiero dal celebre maestro di canto e compositore F. A. Pistocchi, in una lettera al Perti (cod. 67 conservato nella Biblioteca G. B. Martini di Bologna, n. 154).

Oltre che alla parte vocale, l'A. mirava spesso a dar rilievo a quella strumentale delle sue opere, giungendo anche a svincolarsi dai legami del basso continuo, come appare nel suo Cesare in Alessandria, rappresentato a Napoli nel 1700, in cui figurano i "contrabassi senza cembalo". Nel 1702 l'A. fu nominato maestro di cappella onorario del duca di Mantova; nel 1706 (come risulta dal titolo delle sue Sonate a 3)era pure maestro dell'Accademia di Santo Spirito di Ferrara. Nonostante la celebrità raggiunta, le cariche ricoperte e la continua attività musicale e teatrale, l'A. ebbe esistenza povera e sregolata per l'abitudine al bere.

Morì l'8 febbraio 1707, annegando nel canale Naviglio alla periferia della città di Bologna.

La fortuna incontrata dalle opere dell'A. è testimoniata dalla sopravvivenza di parecchie di esse per vari anni dopo la morte del musicista. Varie repliche, sino al 1746, ebbe soprattutto lo scherzo giocoso Gli Inganni amorosi.

Postume furono rappresentate le opere, L'Odio e l'amore, Li tre rivali al soglio e Amor non vuol rispetti. La figura dell'A., che s'inserisce non senza rilievo nella Bologna musicale del suo tempo e che spicca per vari contributi nei campi dell'oratorio, della cantata a voce sola, della sonata a tre e del concerto strumentale, è ancora in attesa di uno studio che ne precisi la fisionomia e la vera importanza. Sinora sono stati fatti oggetto di qualche attenzione solo alcuni brani cembalo-organistici (contenuti in una raccolta manoscritta conservata nella Biblioteca G. B. Martini di Bologna), di cui un Adagio e Pastorale è apparso nel 1935 presso l'editore bolognese Bongiovanni, liberamente nelaborato da G. Piccioli (versioni per pianoforte e per orchestra; l'Adagio anche per violino, nella revisione violinistica di E. Polo). La stessa Pastorale,nella versione originale per organo, è stata inclusa da Ireneo Fuser nella sua antologia Classici Italiani dell'Organo (Padova 1955). Una cantata a voce sola con violini è apparsa inoltre nella raccolta Antichi Maestri Bolognesi, varie musiche (Bologna 1914) curata da F. Vatielli.

Opere: A) Opere teatrali: Gl'Inganni amorosi scoperti in villa (libretto di L. M. Landi; Bologna 1696, 1725, 1728, 1746, Modena 1727); Dafni (libretto in parte di E. Manfredi; Bologna 1696); Ottaviano (libretto di N. Beregani; Torino 1697); Amor torna in s'al so' over sie l'Nozz di a Checha e d'Bdett (libretto in dialetto bolognese di A. M. Monti; Bologna 1698; rieseguito come Amor torna in s'al so' over  l'Nozz di a Flippa e d'Bdett, Bologna 1733; tale opera, per un curioso errore di lettura ["5" invece di "s"] è citata nell'edizione del 1755 della Drammaturgia di L. Allacci come Amor torna in 5 al 50, e dal Fétis addirittura come Amor torna in cinque al cinquanta); La Fortezza al cimento (libretto di F. Silvani; Venezia 1699, Firenze 1703); L'Orfano (citato dal Fétis come rappresentato a Napoli nel 1699); Cesare in Alessandria (libretto di F. M. Paglia; Napoli 1700); Le due Auguste (libretto di P. P. Seta; Bologna 1700); Semiramide in Ascalona (libretto di A. Zeno; Genova 1701); Mitridate in Sebastia (libretto di G. Maggi; Genova 1701, Torino 1702, Firenze 1704, Napoli 1706); Turno Arcino (libretto di S. Stampiglia; Genova 1702); L'Incoronazione di Dario (libretto di A. del Po'; Venezia 1703, Napoli 1705); Il Trace in catena (libretto adespota; Venezia 1704); Pirro (libretto di A. Zeno; Venezia 1704; Milano 1706); L'Odio e l'amore (libretto di M. Nonie; Napoli 1704, Livorno 1708); Il più fedele tra vassalli (libretto di G. Convò e S. Stampiglia; Napoli 1705); Muzio Scevola (1705; citata da Schmidl senza precisazioni); Li tre rivali al soglio (libretto di S. Stampiglia; Bologna 1711, Rimini 1715, Rovigo 1718); Amor non vuol rispetti (libretto adespota; Cento 1719). Delle citate opere sono noti i libretti a stampa, tranne che per L'Orfano e Muzio Scevola; solo del Cesare in Alessandria e della Semiramide sono note le partiture manoscritte (Bibliothèque Nationale di Parigi). O. B. Martini cita inoltre, come messe in musica dall'A., le opere Zelida e Perseo.

B) Oratori: La Guerra in cielo (libretto di T. Stanzani; Bologna 1691); S. Sigismondo (libretto di G. B. M. Monti; Bologna 1691 C 1704); Giesù nato (libretto di D. G. B. Taroni; Bologna 1698); L'Italia humiliata (libretto di Vaiani de' Borghi; Bologna 1702); La Grazia giubilante (libretto adespota; Bologna 1704); Il doppio martire (libretto di M. Vangini; Bologna 1706). Dei citati oratori sono noti solo i libretti a stampa.

C) Opere a stampa: Armonia sacra concertata in motetti a 2 e 3 voci, con violini e senza, op. 1, Bologna, Silvani, 1701; Cantate a voce sola, op. 2, ibid. 1701; Concerti sacri a voce sola con violini, op. 3, ibid. 1703; Concerti a 2 violini e violoncello o tiorba, op. 4, ibid. 1703; X sonate a ire, 2 violini e violoncello col basso per l'organa, op. 5, ibid. 1706 (ristampate due volte ad Amsterdam, presso P. Mortier, s.d.). Composizioni dell'A. sono inoltre apparse nei Motetti sagri a voce sola, pubblicati a Bologna nel 1695 da C. M. Fagnani, nelle Sonate a ire di vari autori, pubblicate dal Buffagnotti verso il 1700, e nel Musikalitalienischer Arien-Kranz, edito da J. L. Steiner a Zurigo nel 1724.

D) Manoscritti: Composizioni sacre e profane per voci e strumenti a Bologna (Biblioteca G. B. Martini, Arch. di S. Petronio e Accademia Filarmonica); Milano (Conservatorio di musica); Dresda (Kath. Kirche e Sächsische Landesbibliothek); Berlino (Joachimsthal. Gymnasium e Deutsche Staatsbibliothek); Vienna (Gesellschaft der Musikfreunde); Bruxelles (Conservatoire e Bibliothèque Royale); Parigi (Bibliothèque Nationale); Londra (British Musetim); Cambridge (Fitzwilliam Museuni e Magdalene College).

Fonti e Bibl.: Bologna, Biblioteca universitaria, P. A. Tioli, Cronaca,ms., c. 88 r.; Bologna, Biblioteca comunale, D. M. Galeati, Diario e memorie varie di Bologna dall'anno 1550 al 1796, IV, p. 415 (con notizie riguardo alla morte); Bologna, Biblioteca G. E. Martini, ms., H/67, G. B. Martini, Miscellanea, p. 22; F. S. Quadrio, Della storia e della ragione d'ogni poesia, III, 2, Milano 1744, p. 518; H. Lavoix, Histoire de l'instrumentation, Paris 1878, pp. 201 ss.; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secc. XVII e XVIII, Bologna 1888, passim; L. Busi, Il padre G. B. Martini, Bologna 1891, pp. 130 ss.; E. J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1868, pp. 62-63; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 102-103; O. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, p. 32; E. Schmitz, A., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I, col. 309.

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