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BAZZANI, Giuseppe

di Chiara Perina - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BAZZANI, Giuseppe

Chiara Perina

Nacque a Mantova il 23 sett. 1690. Operò nella città natale, dove, nel 1752, divenne maestro di pittura presso l'Accademia di Belle Arti. Rare le notizie documentarie riguardanti la sua vita: il 4 nov. 1742 fa testamento; il 7 ott. 1755 emette un giudizio sul punzone di una medaglia, eseguita da S. Baroni, raffigurante Maria Teresa; nel 1767 succede al pittore Giovanni Cadioli quale direttore dell', Accademia di Belle Arti; infine, il 18 ag. 1769, muore in Mantova. Raramente il B. data i suoi dipinti, per cui arduo risulta fissare una cronologia delle sue opere. I dipinti della Via Crucis, della chiesa mantovana di S. Bamaba, attribuiti al tempo del suo alunnato presso il parmense Giovanni Canti, chiariscono la sua educazione, ispirata agli esempi del Veronese, dei Bassano, del Rubens, del Fetti, del Grechetto e del Magnasco. Il ciclo giovanile delle Storie di Alessandro Magno, della coll. D'Arco di Mantova, mostra consonanze con le forme scenografiche del Balestra, del Cignaroli e del Dorigny. Attorno al 1732 possono essere state eseguite le tele (Battesimo di Gesù, Estasi di S. Luigi Gonzaga) della parrocchiale di Borgoforte, in cui sono vivi ricordi del Balestra. Elementi documentari permettono di datare al 1739 la pala, raffigurante la Tradizione delle chiavi, della parrocchiale di Goito, sensibile a una grandiosità barocca di tradizione rubensiana e carraccesca. La fase matura del B. (ad es. il Battesimo di Cristo, del 1737 circa, della parrocchiale di S. Giovanni del Dosso) mostra modi rococò, in cui si colgono contatti col Pittoni e col Bencovich, nonché preludi al Guardi e al Maulpertsch. Circa al 1742 si data la Predica del Battista, della parrocchiale di Gazzoldo degli Ippoliti; nel '47 si collocano alcuni disegni, della raccolta D'Arco, raffiguranti Stazioni della Via Crucis.Nella parrocchiale di Revere sono conservate due opere datate: la Madonna con S. Chiara, del 1751; l'Annunciazione, del 1752. Le ultime opere - i dipinti della chiesa di S. Maria della Carità, databili attorno al 1752, i Miracoli di Pio V della chiesa di S. Maurizio e il S. Romualdo di S. Barnaba, sempre in Mantova - mostrano il prevalere di effetti luministici lunari. Al 1758 possono essere datate le tele (S. Teresa, Ritratto di cardinale gonzaghesco) della parrocchiale di Sacchetta. Del 1764 è la S. Margherita da Cortona, nella collezione Prampolini Tirelli in Roma. Nel soffitto del la chiesa di S. Barnaba sono visibili ovali, del 1768 circa, raffiguranti S. Barnaba e S. Paolo, che documentano l'estrema maniera del Bazzani. La produzione del pittore indica nel B. un tipico esponente del gusto rococò. Ispirata a una letteratura arcadica e gesuitica, la sua sensibilità, pervasa da una vena nustica, si estrinseca in un notevole numero di opere, in cui si possono cogliere, oltre alle varie componenti culturali di cui si è detto, precorrimenti al rococò veneziano e austriaco.

Bibl.: G. Cadioli, Descrizione delle pitture... di Mantova, Mantova 1763, pp. 82, 115; L. C. Volta, Ristretto di notizie intorno a' più illustri pittori... Mantovani, in Diario per l'anno 1777, Mantova 1777, p. 157; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia [1789], Milano 1823, IV, pp. 28 s.; M. Borsa, Opere, Verona 1800, II(Nella solenne distribuzione de'premi da farsi. per la R. Accademia delle Scienze...), pp. 287-289; G.Susani, Nuovo prospetto delle pitture... di Mantova, Mantova 1818, pp. 25, 60, 63, 71, 95, 135, 139; P. Coddé, Memorie -biografiche, Mantova 1837, pp. 12-17; L. C. Volta, Compendio della storia di Mantova, Mantova 1838, V, pp. 237 s.; C. D'Arco, Delle Arti e degli Artefici di Mantova, Mantova 1857, I, pp. 83 s.; G. Pacchioni, G. B., in Dedalo, III (1922), pp. 166-188; Il Settecento ital.(catal. della mostra), Venezia 1929, pp. 45, 125; V. Moschini, La pittura ital. del Settecento, Firenze 1931, p. 31; U. Ojetti-L. Dami-N. Tarchiani, La pittura ital. del Seicento e del Settecento alla Mostra di Palazzo Pitti, Milano-Roma 1932, pp. 42, 50; N. Giannantoni, Mostra retrospettiva del B., Mantova 1933; C. Semeghini, La Mostra retrospettiva del B., in Emporium, LXXVII (1933), pp. 60-65; E. Lavagnino, Un quadro di G. B. nella R. Galleria d'arte antica a Roma, in Bollett. d'arte, n. s., XXVIII (1934-35), pp. 159-164; Inventario degli oggetti d'arte d'Italia, VI, G. Matthiae, Provincia di Mantova, Roma 1935, pp. 13, 23, 24, 30, 40, 41, 44, 45, 47, 51, 63, 64, 86, 89, 101, 102, 106, 108, 126, 127, 134, 136, 137, 155; L. Swane, Tobilleder af G. B., in Kunstmuseets Aarsskrift, XXII(1935), p. 12; G.Delogu, Pitture ital. del '600 e '700 a Vienna, in L'Arte, XI, (1937), pp. 231 s.; M. Goering, Eine Bilderfolge von B., in Pantheon, XXI (1938), pp. 93-95; R. Pallucchini, Le pitture di Francesco Guardi all'Angelo Raffaele di Venezia, in Emporium, LXXXVII (1938), p. 242; G. Delogu, Ein unbekanntes B., in Pantheon, XXIV(1939), pp. 345 s.; G. Briganti, Cinque pitture del Settecento a palazzo Massimo, in Emporium, XCVII(1943), pp. 200, 203 s.; A. Morandotti, Cinque pittori del Settecento, Roma 1943, pp. 79-101; E. Luporini, Due dipinti inediti di G. M. Crespi e G. B., in Paesaggio, I (1946), pp. 160-168; R. Pallucchini, I capolavori dei Musei veneti, Venezia 1946, p. 157; G. Fiocco, Pitture veneziane ignote al Museo di Varsavia, in Arte veneta, I (1947), p. 283; M. Muraro, Importanza dell'ambiente viennese e della provincia prealpina nella pittura veneziana del '700, in Atti del I Conv. Intern. per le arti figurative, Firenze 1948, p. 141; A. O. Quintavalle, Mostra parmense di dipinti noti ed ignoti..., Parma 1948, pp. 109 s.;L. Ozzola, La Galleria di Mantova, Cremona 1949, p. 26; N. Ivanoff, Preludi del B., in Bollett. d'arte, n. s., XXXIV(1949), pp. 38-43; Id., Tre "Pietà" di G. B., in Emporium, CIX (1949), pp. 162-166; Id., Alcuni aspetti ignoti dell'arte di G. B., ibid., CX (1949), pp. 73-78; Id., B. - saggio critico e catalogo delle opere (Mostra di Mantova del 1950), Bergamo 1950; Id., Pitture inedite del B. nella chiesa di S. Maurizio a Mantova, in Bollett, d'arte, n. s., XXXV (1950), pp. 93-95; Id., B. La mostra di Mantova, in Emporium, CXI (1950), pp. 195-206; L. Ozzola, G. B., in Commentari, II (1951), pp. 43-46; M. Muraro, Il posto di G. B., in Arti, 1951, I, pp. 52-55; N. Ivanoff, Ultimi echi della mostra di G. B. a Mantova, ibid., 1951, 2, p. 84; G. Copertini, Note su G. B..., in Parma per l'arte, V (1955), pp. 36-38; H. S. Francis, A Pietà by G. B., in Bullett. Cleveland Museum, XLIII (1956), pp. 44-46; A. Riccoboni, Un capolavoro di G. B., in Emporium, CXXV (1957), pp. 14-17; F. Valcanover, Note venete alla mostra della pittura ital. nelle collez. polacche, ibid., p. 256; J. Fenyö, Dessins italiens inconnus, in Bullett. du Musée Nat. Hongrois des Beaux-Arts, XIII (1958), pp. 59-86; R. Wittkower, Art and Architecture in Italy 1600-1750, Harmondsworth 1958, pp. 313 s., 385 nota 41; N. Ivanoff, Ignoti, disegni lombardi del Sei e Settecento, in Emporium, CXXIX (1959), pp. 8-14; L. Puppi, Un disegno noto e un dipinto poco noto del B., in Paragone, XIII(1962), 153, pp. 39-41; E. Arslan, Contributo al Bencovich e al B., in Commentari, XIII(1962), pp. 121-127; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 108; Enciclopedia Italiana, VI, p. 440.

Vedi anche
Giovanni Cadiòli Cadiòli, Giovanni. - Pittore e architetto (Mantova 1710 - ivi 1767). Architetto dei regi teatri, poi direttore dell'Accademia di Belle Arti. Fu buon paesaggista, decorò il catino absidale e la volta della navata della chiesa mantovana di Ognissanti. Compose una Descrizione delle pitture, sculture e architetture ... Fétti, Domenico Fétti, Domenico. - Pittore (Roma 1589 circa - Venezia 1623); fu allievo di L. C. Cigoli, ed ebbe anche rapporti con A. Elsheimer e C. Saraceni; esperienza fondamentale fu per lui la conoscenza dell'opera di P. P. Rubens. A Mantova, dove dal 1611 fu pittore della corte ducale, eseguì affreschi nel duomo ... Còsta, Lorenzo Còsta, Lorenzo. - Pittore (Ferrara 1460 - Mantova 1535). Alla formazione nell'ambito di Cosmè Tura, evidente nel S. Sebastiano (Dresda, Gemäldegalerie), si affiancò un sensibile influsso di Ercole de Roberti, al seguito del quale probabilmente si recò a Bologna già nel 1483 (pala per S. Maria delle Rondini; ... Gonzaga, Ercole Cardinale (n. 1505 - m. Trento 1563), figlio di Francesco II e di Isabella d'Este; avviato alla vita ecclesiastica, nel 1521 fu eletto vescovo e ottenne poi (1527), per l'intervento della madre, il cappello cardinalizio. Nel 1540, alla morte del fratello Federico, assunse, con la cognata Margherita Paleologo, ...
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Altri risultati per BAZZANI, Giuseppe
  • Bazzani, Giuseppe
    Enciclopedia on line
    Pittore (Mantova 1690 - ivi 1769). Formatosi allo studio delle opere di P. P. Rubens e di D. Fetti, raggiunse alti effetti di luminosità, mostrando anche una sensibilità di gusto rococò (Storie di Alessandro, Mantova, palazzo D'Arco; Tradizione delle chiavi, Goito, parrocchiale; Miracoli di S. Pio V, ...
  • BAZZANI, Giuseppe
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Guglielmo Pacchioni Pittore, nato a Mantova nel 1690 circa, morto in patria nell'agosto del 1769. Cagionevole di salute, il B. deve aver trascorsa intera la vita senza muoversi, o quasi, dalla città natale, ove fu professore e poi direttore dell'Accademia di belle arti. Un'erronea indicazione del Lanzi, ...
Vocabolario
bażżana
bazzana bażżana (o baṡana) s. f. [dall’arabo bitana «fodera»]. – Pelle di montone semiconciata, importata generalmente dall’Oriente, usata per foderare scarpe, per pantofole, borsette, per la legatura di libri.
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