CIAMPI, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)

CIAMPI, Giuseppe

Alberto Iesuè

Figlio di Domenico e di Antonietta Grimani, nacque a Venezia nel marzo del 1832. Studiò Con Luigi Ricci e debuttò giovanissimo come comprimario a Padova nel 1849, Nel 1850, cantò a Gorizia come primo basso nella prima.esecuzione del Ludro di G. Della Baratta e nella Norma di V. Bellini. Nelragosto del 185 1 partecipò, al teatro Mauromer di Trieste, alla prima rappresentazione de Illazzarone di F. Berger, A. Randegger, G. Rota e A. Zelmann.

Fu in seguito, quale interprete di opere comiche, a Oporto, Rovigo, Verona, Milano, Genova, Vicenza (all'apertura del teatro Eretemio). Nell'aprile-maggio del 1856 fu al teatro Nazionale di Torino, dove interpretò, ma con scarso successo di critica, la parte dei sergente ne La figlia del reggimento di G. Donizetti e, con miglior risultato, Crispino e la comare di L. e F. Ricci e Giralda di A. Cagnoni. Nel giugno dello stesso anno partecipò al teatro Carignano a un concerto vocale e strumentale, dato a beneficio della famiglia del pianista Adolfo Fumagalli da poco scomparso. Sempre al Carignano (novembre 1856) ottenne calorosi consensi di critica e di pubblico nel Don Checco di N. De Giosa, opera in cui venne festeggiato anche l'anno successivo al teatro Gerbino. Nel 1857 cantò al teatro Apollo di Roma e al teatro Avvalorati di Livorno, dove il 12 maggio partecipò alla prima rappresentazione de I due ciarlatani di F. Zannetti, e al S. Radegonda di Milano (settembre) nella Fiorina di G. Pedrotti. Scritturato per la stagione 1858-59 al teatro Valle di Roma, interpretò Don Pasquale di Donizetti, Le precauzioni di E. Petrella e Almina di F. Cortesi (prima rappresentazione, 10 genn. 1859). Fu poi al teatro dell'Armonia di Trieste per la prima esecuzione del Diavolo a quattro di L. Ricci (15 maggio), quindi nel carnevale del 1859-60 al teatro S. Samuele di Venezia e al teatro Vittorio Emanuele di Torino, ove interpretò varie opere.

Ottenne quindi i primi successi in campo internazionale nel 1860, cantando a Bruxelles nei rossiniani Barbiere di Siviglia e Italiana in Algeri, in Don Pasquale e Lucia di Lammermoor di Donizetti; ziel marzo dello stesso anno fu al Queens Theatre di Edimburgo, con la compagnia Veneziana diretta da Eugenio Merelli in Italiana in Algeri (Taddeo), Barbiere di Siviglia (Bartolo), Don Pasquale, Elisir d'amore (Dulcamara) e Ilmatrimonio segreto (Geronimo). Nel giugno del 1860 esordì al Her Majestys di Londra, riportando un vero trionfo nel Matrimonio segreto di Cimarosa. A Londra tornò tutti gli anni ininterrottamente dal 1861 al 1880 e dal 1887 al 1890, apparendo al Covent Garden in quasi cento rappresentazioni con un vastissimo repertorio che comprendeva opere di Rossini (Barbiere di Siviglia), Donizetti (Don Pasquale, Figlia del reggimento, L'elisir d'amore), Mozart (Le nozze di Figaro), G. Meyerbeer Etoile du Nord, Les Huguenots), L. e F. Ricci (Crispino e la comare), D. Auber (Fra' Diavolo, Les diamants de la Couronne), L. Rossi (Domino noir), A. Thomas (Hamlet), D.Cimarosa (Le astuzie femminili), F. von Flotow (Alessandro Stradella, Martha).

La presenza a Londra per tanti anni consecutivi testimonia di un indiscusso favore a dispetto di un pubblico più contenuto di quello italiano: e Sarebbe difficile trovare un Dottor CrisMo migliore di Ciampi. In altri pubblici più facili ad abbandonarsi ad una espansiva ilarità, Ciampi farebbe ridere l'uditorio per una settimana; qui il termometro dell'allegria non deve oltrepassare il limite prefisso dall'etichetta: una risata omerica come dovrebbero produrre certe scappate del celebre buffo solleverebbe un universale grido di shoking. Ciò non vuol dire che il pubblico non lo sappia apprezzare..., (in LaGazzetta musicale di Milano, XXIX [1874], 15, p. 122).

Delle stagioni londinesi rimangono memorabili alcune esecuzioni con complessi di artisti eccezionali: il Don Giovanni del maggio 1866 con A. Fricci (Donna Anna), A. Patti (Zerlina), H. Sherrington (Elvira), J. B. Faure (Don Giovanni), il C. nel ruolo di Leporello, S. Ronconi (Masetto); il Barbiere di Siviglia (maggio 1869) con la Patti, A. Boitero, P. Mongini, A. Cotogni; ancora Don Giovanni e Le nozze di Figaro (aprile 1871), con la Patti, R. Csillag, C. Miolan-Carvalho, J. B. Faure; Don Pasquale (aprile 1876) col Cotogni. Oltre che a Londra fu scritturato anche a Parigi, Vienna, Pietroburgo. Fu al Théâtre Italien di Parigi nella stagione 1867-68, dove, tra l'altro, cantò nel Don Desiderio, opera del principe G. M. Poniatowski (ottobre 1867). Nel 1880 (ottobre-novembre) fu a Vienna, in Elisir d'amore e Linda di Chamounix, poia Pietroburgo nelle stagioni 1873-74 (con la Patti, Nicolini - nome d'arte di Ernest Nicolas - e Cotogni), 1874-75 e 1884-85 (con Cotogni e F. Marconi). Questa intensa attività all'estero non gli impedì comunque di cimentarsi con successo e continuità anche in Italia. Ottenne particolari consensi a Venezia: qui, dopo aver cantato nel Barbiere enel Don Pasquale (giugno 1871), venne menzionato fra i migliori artisti del momento con Cotogni e Guidotti. Al teatro Malibran, dove riscosse immensi consensi in Crispino e la comare, Cenerentola, Linda di Chamounix (agosto-settembre 1872), interpretò anche l'Ebrea di F. Halévy, Ruy Blas di F. Marchetti e Maria di Rohan di G. Donizetti. Fu alla Fenice nel luglio del 1883 in Linda con A. Cotogni e G. Bellincioni. Il 4 sett. 1876, in occasione della regata, si esibì in un concerto, a Mira, con B. Marchisio e Cotogni: "Il Ciampi ne fece d'ogni colore esilarando in, tutti i modi il pubblico" (in La Gazzetta musicale di Milano, XXXI[1876], 38, p. 320). A Roma cantò ancheal teatro Costanzi in Fra' Diavolo (giugno 1884): "... il buffo Ciampi, uno dei pochi bassi comici che ancora ci rimangono" (ibid., XXXIX [1884], 27, p. 259).

Il cantante ebbe nel suo repertorio inoltre la Moglie rapita di R. Drigo, il Turco in Italia di G. Rossini. Don Bucefalo di A. Cagnoni, ed afErontò parti patetiche come quella di Lotario nella Mi-, gnon di A. Thomas. Dette l'addio alle scene nel 1890 con Linda di Chamounix al teatro Malibran di Venezia, ma cantò ancora qualche volta a Malta: negli ultimi anni prese residenza a La Valletta. Morì all'ospedale centrale della Valletta il 6 marzo 1892 e fu sepolto nel cimitero dell'Addolorata.

Considerato fra i più grandi bassi comici dell'epoca, alla pari con A. Bottero, G. Zucchini e G. Scheggi, in realtà inferiore a questi per volume e sonorità di voce, il C. eccelleva soprattutto come attore. La critica del tempo mostrava di gradire in particolar modo queste capacità: "Signor Ciampi, as Bartolo, was excessively amusing, and whenever on the stage, imparted liveliness and fun to the scene. His acting is wonderful, in its originality and humour, for so young a man; his byplay is admirable, and his whole representation of the jealous and amorous old doctor is a perfect study, while it exhibits no coarseness or buffoonery. His vocal powers are quite adequate to the requirements of the music, and altogether his succes as a buffo singer is unequivocal" (The Daily Courant di Edimburgo., 7 marzo 1860). Stimato da alcuni come il- primo buffo del momento in Italia e definito il miglior Figaro, nella interpretazione di Don Pasquale venne paragonato e giudicato finanche superiore a L. Lablache: "Admirable as was Signor Ciampi's personation of Doctor Bartolo, in"ilBarbiere", his Don Pasquale isstill better, subtle and masterly in conception, true and powerful in execution. Those who remembered Lablache's magnificent acting and singing in this part must have been delighted to witness a performance which so nearly approached it in excellence as that of Signor Ciampi. In some respects he displays better taste than the great Basso, for he never interjects a word of broken English as Lablache used to do in his later time. He also dresses the character somewhat differently from what is generally seen on the stage, and appears as a slim, instead of an obese, old gentleman." (da The Scotsman di Edimburgo, 10 marzo 1860).

Particolarmente amato dal pubblico veneziano, venne dalla critica collocato in cima alla schiera dei cantanti buffi per la sonorità della voce, il perfetto accento.comico f. la gioviale dignità della persona.

Fonti e Bibl.: Notizie in La Gazzetta di Venezia, 16 agosto 1872, 30 agosto 1872, 16 settembre 1872, 27 luglio 1885; in La Gazzetta musicale di Milano, XIV(1856), 15, p. 119; 46, p. 366; XV(1857), 34, p. 270; XXII(1867), 21, p. 166; XXIV (1869), 21, p. 187; XXVI (1871), 37, p. 315; XXVII (1872), 15, p. 126; 33. p. 278; XXVIII (1873), 21, p. 171; XXXI (1876), 17, p. 147; XXXV (1880), 47, p. 384; XXXIX (1884), 27, p. 259; XLI (1886), 34, p. 252;, XLVII (1892), 13, p. 212; A. Basso, Storia del teatro Regio di Torino, II, Torino 1976, p. 417; F. Regli, Diz. biografico, Torino 1860, p. 129; Enc. dello Spett., III, col. 726; La Musica. Diz., I, p. 403.

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