DI MARIA, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 40 (1991)

DI MARIA, Giuseppe

Salvatore Vicario

Nacque ad Acireale (Catania) il 20 ott. 1913 da Salvatore e da Agata Lo Presti.

Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia presso l'università di Napoli nel 1931, conseguì la laurea a pieni voti nel novembre del 1937. L'anno successivo consegui, sempre a Napoli, la laurea a pieni voti in scienze naturali. Nel frattempo aveva iniziato a dedicarsi alla ricerca scientifica, sotto la guida dei suoi maestri napoletani e in particolare del biologo U. Pierantoni. Nel 1938 venne nominato assistente incaricato presso l'istituto d'igiene dell'università di Palermo.

Nel 1940 partecipò al concorso per titoli ed esami per medico di sede dell'INPS (Istituto naz. per la previdenza sociale), risultando fra i vincitori; intanto frequentava con funzioni di assistente di sala la clinica medica dell'università di Catania, diretta da L. Condorelli, e durante questo periodo cominciò a occuparsi di fisiologia e cardiologia. Nel 1942 vinse il concorso per medico provinciale aggiunto, l'anno successivo fu assunto come assistente fuori ruolo nei sanatori della Previdenza sociale e assegnato dapprima all'ospedale di Ancarano d'Istria, successivamente a quello di Verona e infine a quello di Rovigo.

Nel 1945 conseguì a Padova la specializzazione in malattie dell'apparato respiratorio e nel 1946 vinse una borsa di studio per perfezionamento in tisiologia. Nel 1947 partecipò al concorso per esami e titoli a un posto di primario tisiologo presso gli Ospedali Riuniti di Trieste, classificandosi terzo in graduatoria e primo degli idonei; nello stesso anno fu nominato assistente volontario presso la cattedra di tisiologia dell'università di Roma, diretta da A. Omodei Zorini. Nel 1949 il D. risultò vincitore al concorso di aiuto medico tisiologo di ruolo presso gli ospedali della Previdenza sociale, e nel 1950 al concorso ad aiuto di laboratorio bandito dall'INPS per il Forlanini. Il 12 dic. 1950 entrò a far parte del corpo insegnanti della scuola di specializzazione e perfezionamento in tisiologia dell'università di Roma. Nel 1951 conseguì prima la libera docenza in clinica tisiologica, successivamente quella in patologia speciale medica e metodologia clinica.

Nel 1952 fondò insieme con A. Francaviglia il Giornale di medicina e tisiologia (poi divenuto Giornale di medicina e pneumologia), del quale assunse le funzioni di direttore e direttore responsabile.Nel 1954 venne nominato primario di ruolo dei laboratori di fisiopatologia cardiorespiratoria del Centro studi del Forlanini di Roma, mentre la direzione della CRI (Croce rossa italiana) gli affidò, pro tempore, le mansioni di direttore e di primario medico dell'ospedale civile di Colleferro in provincia di Roma.

Nel luglio del 1955 gli fu conferito, presso l'università di Catania, l'incarico di insegnamento di clinica tisiologica, materia che in passato era stata insegnata nell'ateneo siciliano dal tisiologo catanese S. Fichera. Nel 1961 partecipò al concorso per la cattedra di tisiologia di Parma e risultò vincitore, classificandosi al secondo posto della terna, e fu chiamato nell'università catanese a partire dal 1° febbr. 1962. Nel 1968 fondò a Roma la Società italiana di fisiologia respiratoria della quale venne eletto presidente, mantenendo la carica sino alla fine dei suoi giorni. Nel 1970 istituì la scuola di specializzazione in tisiologia e malattie dell'apparato respiratorio presso l'università di Catania, assumendone la direzione.

Il D. partecipò a moltissimi congressi, fu membro di numerose società e accademie scientifiche italiane ed estere, socio d'onore dell'Accademia di medicina pneumologica ungherese Koraníj, componente del Consiglio superiore di sanità, presidente del gruppo europeo per lo studio dei radioisotopi in pneumologia, presidente della Società siciliana di tisiologia e della Croce rossa. Ottenne numerose onorificenze, la più prestigiosa delle quali fu certamente la medaglia d'oro al merito della Sanità pubblica.

Lasciò oltre 200 lavori scientifici. I settori che maggiormente approfondi sono la tisiologia e la fisiopatologia cardiorespiratoria (reazione di flocculazione sul siero di ammalati di tbc; studi sull'idrazide dell'acido isonicotinico).Nel campo cardiologico mise a punto talune derivazioni elettrocardiografiche, utili per la diagnosi di infarto della base; in fisiopatologia respiratoria collaborò a precisare il test che va sotto il nome di "prova di Kniping-Scoz-Di Maria" e si dedicò per oltre dieci anni allo studio dei radioisotopi applicati allo studio della funzione respiratoria. La sua opera più nota, nella quale ricordò anche i risultati della sua ricerca, è il trattato di Fisiologia e fisiopatologia della respirazione, Napoli 1964.

Gli studi di questa complessa materia erano fortemente sollecitati da parte della chirurgia toraco-polmonare e cardiovascolare che, per il raggiungimento di sempre più arditi e ambiziosi traguardi, necessitavano di cognizioni di volta in volta più precise sulla situazione funzionale respiratoria dell'operando e dall'interesse sempre crescente dei cultori della medicina del lavoro, della medicina sociale e della medicina legale. La lunga attività scientifica del D. fu protesa alla appassionata e dotta risposta a questi problemi.

Tra le altre sue opere sono da ricordare: Studio della funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria nei soggetti sottoposti ad interventi di toracoplastica e pnt extrapleurico, in Medicina, II (1952), pp. 91-124; Variazioni ossimetriche del sangue arterioso in soggetti affetti da tbc polmonare trattati con isoniazide, in Giorn. di med. e ti s., II (1953), pp. 367-374, con M. Caracciolo e E. De Bernart; Idrazide dell'acido isonicotinico e funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, III relazione all'XI Congr. naz. ital. di tis., Torino 1953; L'associazione del metodo spirografico sec. Knipping-Scoz con l'ossimetria arteriosa periferica nell'indagine della funzione respiratoria, in Riv. d. tuberc. e d. malattie d. appar. resp., II (1954), pp. 18-31, con L. Provenzale; L'apparato cardiovascolare nella tubercolosi polmonare cronica. Relazione al XIV Congr. naz. di tis., Cagliari 1958; La patogenesi dell'anemia nella tubercolosi polmonare cronica, Roma 1958; Le alterazioni miocardiche in corso di ipossia cronica sperimentale, in Atti d. III Congr. d. Soc. europea d. cardiologia, Roma 1960; Malattie polmonari su base circolatoria, in Trattato italiano di medicina interna, diretto da P. Introzzi, 5, II, Firenze-Roma 1962, pp. 665-720, con S. Rossi; La patogenesi dell'insufficienza respiratoria nella tubercolosi polmonare cronica secondaria, Roma 1970; L'elettrocardiogramma nella tubercolosi polmonare, ibid. 1974.

Il D., di cui i biografi, ricordano anche la viva passione per la musica, morì a Capomulini di Acireale il 27 ott. 1978.

Fonti e Bibl.: C. Cosentini, G. D., Acireale 1978, estr. da Memorie e rendiconti d. Acc. di scienze, lettere e arti d. Zelanti e d. Daffici di Acireale, s. 2, VIII; A. Mistretta, La semplicità dell'intelligenza, in La Sicilia, 25 ott. 1981, p. 3; G. D., Acireale 1978.

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