Glicina

Dizionario di Medicina (2010)

glicina


Amminoacido, NH2CH2COOH, anche detto acido amminoacetico; è l’unico amminoacido otticamente inattivo perché sprovvisto di atomi di carbonio asimmetrici. È un amminoacido non essenziale, componente normale delle proteine, da cui è stata isolata per prima tra gli amminoacidi; nell’organismo umano si forma dalla serina con reazione reversibile. La g. è molto abbondante nelle proteine del tipo del collageno (gelatina, colla di pesce, ecc.) ed è un costituente dell’importante tripeptide glutatione. Nel metabolismo prende parte alla sintesi dell’acido glicolico, della creatina, delle basi puriniche e delle porfirine. La notevole importanza biologica della g. deriva, oltre che dalla sua diffusione in natura, dal suo intervento nei processi di disintossicazione dell’organismo, in quanto può coniugarsi – nel fegato e nel rene – con alcune sostanze nocive (per es., l’acido benzoico) per formare composti atossici eliminabili con le urine (come l’acido ippurico). Inoltre, è un importante neurotrasmettitore ad azione inibitoria del midollo spinale e di gran parte del tronco encefalico. Nell’uomo, il deficit ereditario dell’enzima g. sintetasi è responsabile della iperglicinemia non chetotica, caratterizzata da un forte aumento di g. nel plasma, urine, liquor e da gravi disturbi neuropsichici. La malattia è autosomica recessiva e i soggetti che ne sono affetti sopravvivono fino alla pubertà. La g. ha anche trovato impiego nella cura della distrofia muscolare progressiva e della miastenia grave.