Flàvio, Gneo (lat. Cn. Flavius). - Figlio di un Annio, liberto o libertino, scriba di Appio Claudio Cieco, pubblicò nel Foro il calendario con l'indicazione dei giorni nei quali si poteva amministrare la giustizia (dies fasti), e divulgò il testo delle formule procedurali (legis actiones), il primo libro di diritto, dal suo nome chiamato Ius Flavianum. Nel 304 a. C. fu, con grande scandalo dei nobili, eletto edile curule. Alcuni studiosi moderni gli hanno attribuito la redazione dei fasti consolari, nei quali avrebbe introdotto molte falsificazioni.
Figlio di un libertino, era scriba di Appio Claudio Cieco, per il cui impulso pubblicò nel Foro il calendario con l'indicazione dei dies fasti, cioè dei giorni nei quali si poteva amministrare la giustizia, che prima di lui, pare, si sarebbero dovuti chiedere di volta in volta ai pontefici; e divulgò ...
flavo agg. [dal lat. flavus], letter. – Di colore giallo, biondo: Verde smeraldo, con flavo iacinto (Ariosto); tra la chioma flava Fioria quell’occhio azzurro (Carducci).