Hackett, Grant

Enciclopedia dello Sport (2005)

Hackett, Grant

Gianfranco e Luigi Saini

Australia • Gold Coast, 9 maggio 1980 • Specialità: 400 m, 800 m, 1500 m stile libero

Seguito da Dennis Cottrell, uno dei più preparati tecnici australiani, e dotato di un fisico imponente, Hackett fece il suo esordio in campo internazionale imponendosi nei Giochi del Pacifico del 1997 in tutte le distanze del mezzofondo, dai 400 m ai 1500 m stile libero. Aveva diciassette anni e chiuse quella stagione al secondo posto nelle liste mondiali dei 400 m, dietro Emiliano Brembilla e davanti a Massimiliano Rosolino. A gennaio del 1998 gli australiani organizzarono a Perth l'ottava edizione dei Campionati del Mondo. Lo scontro tra i mezzofondisti italiani e quelli australiani si risolse nettamente a favore di questi ultimi; nei 400 m stile libero si rivelò il quindicenne Ian Thorpe, che tolse a Hackett una medaglia d'oro ritenuta ormai sicura, ma quest'ultimo si rifece imponendosi nei 1500 m stile libero. Fu la prima di una lunga serie di vittorie olimpiche e mondiali senza interruzioni. Gli australiani, e Hackett con loro, non si fecero sfuggire la medaglia d'oro della staffetta 4x200 m stile libero. Nei Giochi del Pacifico del 1999 Hackett avvicinò il record del mondo dei 1500 m stile libero, nuotando in 14′45,60″, quando nessun altro nuotatore era al momento in grado di scendere sotto i 15 minuti. Nella stessa occasione, con il quartetto australiano della 4x200 m portò a 7′08,79″ il primato mondiale della distanza. Sempre nel 1999 divenne primatista del mondo dei 200 m stile libero, subentrando nell'albo dei record all'azzurro Giorgio Lamberti dopo dieci anni. Le Olimpiadi di Sydney del 2000 furono, inaspettatamente, il momento meno felice della sua carriera: soggiogato dal talento e dalla personalità di Thorpe, Hackett fu completamente estraneo alla lotta per le medaglie nella gara sui 400 m stile libero, che si risolse in una fantastica prova di Thorpe e Rosolino per i primi due posti e in un feroce duello per il terzo posto tra l'azzurro Brembilla e lo statunitense Klete Keller, che ebbe la meglio. In conseguenza di tale episodio perse fiducia e concentrazione: fu eliminato nei 200 m e tolto di squadra nella 4x200 m stile libero, che l'Australia vinse a tempo di record del mondo. Rimase a concentrarsi sui 1500 m, ma i pronostici erano ormai a favore del campione uscente Kieren Perkins, capitano del team australiano, ammirato per le due consecutive vittorie olimpiche di Barcellona e Atlanta. Aiutato dai genitori (che furono ammessi al villaggio olimpico per ridargli fiducia) Hackett ritrovò il suo equilibrio se non il massimo della condizione: vinse il titolo su Perkins, senza togliergli il record ma divenendone da quel momento l'indiscusso successore. La vittoria davanti al suo pubblico e il clamoroso trionfo che questo gli tributò nella piscina olimpica di Sydney permisero a Hackett di riprendere forza: da quel momento divenne The Machine. Nel 2001, ai Mondiali di Fukuoka, dopo essersi classificato secondo dietro Thorpe nelle gare dei 400 e degli 800 m stile libero, prima siglò con lui e i compagni Michael Klim e Bill Kirby il mondiale della staffetta 4x200 m stile libero, poi si aggiudicò la medaglia d'oro nei 1500 m stile libero. Percorse la distanza in 14′34,56″, un primato straordinario, che molti tecnici considerano la frontiera tecnicamente più avanzata di tutte le gare di nuoto. Nel 2002 si impose ai Giochi del Pacifico negli 800 e nei 1500 m e fu secondo nei 200 e nei 400 m stile libero, sempre preceduto da Thorpe. Vinse i 1500 m anche nei Giochi del Commonwealth dello stesso anno, terminando secondo nei 200 e nei 400 m.

Ai Mondiali di Barcellona del 2003 aggiunse all'oro dei 1500 m quello degli 800 m; fu secondo, dietro Thorpe, nei 400 m e terzo, preceduto anche da Van den Hoogenband, nei 200 m stile libero.

Nei Giochi Olimpici di Atene del 2004, dopo essere stato secondo nei 400 m e nella staffetta 4x200 m stile libero, riuscì a confermare il titolo olimpico di Sydney nei 1500 m stile libero. Dovette dar fondo a tutte le energie del momento, pressato all'inverosimile da due emergenti diciannovenni, lo statunitense Larsen Jensen e il britannico John Davies. Si seppe poi che Hackett aveva attraversato i Giochi debilitato da un'infezione polmonare. Hackett è entrato nella storia dei primati mondiali solo due volte, la prima il 23 marzo del 1999, come primatista dei 200 m con il tempo di 1'46,67″, la seconda il 29 luglio del 2001 a Fukuoka, abbattendo di oltre 7 secondi il limite di Perkins nei 1500 m. Ha vinto tuttavia 9 medaglie individuali (4 d'oro, 4 d'argento e una di bronzo) e 3 ori in staffetta nella 4x200 m in sede di campionato del mondo. Nei giochi olimpici ha vinto 2 medaglie d'oro e una d'argento individuali, più un argento in staffetta.

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