Grenoble

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Città della Francia sud-orientale (156.107 ab. nel 2006), capoluogo del dipartimento dell’Isère. È situata a 214 m s.l.m. ai piedi delle Alpi nel punto d’incontro fra la valle dell’Isère e le valli del Drac e del suo affluente Romanche. Una forte presenza industriale (impianti tessili, dell’abbigliamento, conciari, chimici, meccanici e metallurgici) si combina con la funzione commerciale e di servizio, sostenuta dalla notevole dimensione demografica della città stessa e dall’ampiezza della sua area d’influenza. G. è centro propulsivo della ricerca tecnologica più avanzata (elettronica; ingegneria nucleare), in collegamento con le attività industriali altamente qualificate della regione e con un’università (fondata nel 14° sec. e ora specializzata in studi economici, di morfologia terrestre e di biologia alpina) molto frequentata.

Antico centro gallo-romano (Cularo), fortificato sotto l’imperatore Diocleziano e circondato di più vaste mura da Graziano nel 374, mutò allora nome in Gratianopolis (da cui Grenoble). Situata su una importante via di transito al confine delle Alpi, fu centro fiorente anche nell’Alto Medioevo, sebbene dovesse subire le incursioni di Burgundi (439), Franchi (532), Longobardi (574) e Saraceni (10° sec.). Infeudata ai suoi vescovi nel 955, verso il 1220 passò alle dipendenze dei delfini del Viennois, che ne fecero la loro capitale; nel 1242 la città ottenne le franchigie comunali, confermate più volte dai delfini e dai re di Francia dopo il suo passaggio, con il Delfinato, alla corona (1349). Il conte Umberto II aveva creato a G. nel 1339 l’università e l’anno successivo il consiglio delfinale, che nel 1452 il delfino Luigi (poi Luigi XI, re di Francia) trasformò in Parlamento. Durante le guerre di religione fu teatro di lotte sanguinose fra ugonotti e cattolici, finché se ne impadronì definitivamente, in nome di Enrico IV, nel 1590, il generale de Lesdiguières. Questi iniziò quelle fortificazioni della città che, continuate da S. Vauban, furono compiute nel 1832. Nel 1788 i membri del Parlamento, disciolto da Luigi XVI, formularono una solenne protesta che rappresentò uno dei primi atti della Rivoluzione.

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