GREY of Fallodon, Sir Edward, primo visconte

Enciclopedia Italiana (1933)

GREY of Fallodon, Sir Edward, primo visconte

Luigi Villari

Uomo politico inglese, nato a Oxford il 25 aprile 1862. Educato a Winchester e a Oxford, succedette nel titolo a suo nonno il 2° baronetto nel 1882. Eletto deputato liberale per Berwick on Tweed nel 1883, fu sottosegretario di stato agli Esteri nel ministero Rosebery (1892-95) e seguì poi il suo capo nell'atteggiamento liberale imperialista in occasione della guerra del Transvaal. Tornato al potere come ministro degli Esteri, nel gabinetto di sir Henry Campbell-Bannerman (1906), appoggiò la Francia nella questione marocchina, rinforzando l'intesa franco-britannica. Nel 1907 venne a un accordo con la Russia per la spartizione delle sfere d'influenza in Persia.

Durante la crisi orientale del 1908-09 G. si convinse sempre più del pericolo di guerra rappresentato dalla politica degl'Imperi centrali, e fece ogni sforzo per evitarla. In occasione dell'incidente di Agadir, il G. asserì in parlamento che l'intesa con la Francia e la Russia non costituiva una minaccia alla Germania, ma che gli armamenti di questa destavano preoccupazioni. Cercò di fare da mediatore tra Francia e Germania per una pacifica intesa e nel 1912 appoggia l'invio di lord Haldane, ministro della Guerra, noto per le sue tendenze germanofile, in Germania, per tentare di venire a un accordo. La Germania però respinse l'offerta di una vacanza navale e fu per questo che nel novembre 1912 il G. entrò in trattative con la Francia per una consultazione diplomatica fra i due paesi nel caso che uno di essi fosse aggredito da una terza potenza. Nella seconda crisi balcanica del 1912 il G. usò i suoi buoni uffici alla conferenza di Londra fra i belligeranti. Per limitare poi le conseguenze del conflitto ed evitarne l'estensione, il G. prese l'iniziativa della Conferenza degli ambasciatori tenutasi a Londra nel 1912, e riuscì per il momento a evitare un conflitto fra Austria e Russia. Quando dopo l'assassinio di Sarajevo l'Austria inviò il suo ultimatum alla Serbia. il G. intuì subito la gravità della situazione. Dai molti documenti finora pubblicati risulta evidente come il G. abbia fatto ogni sforzo per evitare lo scoppio della guerra, cercando d'indurre l'Austria a prorogare i termini dell'ultimatum e la Serbia a mostrarsi conciliante. Questa volta non trovò l'appoggio sperato da parte della Germania, la quale, nell'eventualità di un conflitto con la Russia e la Francia, chiese che la Gran Bretagna rimanesse neutrale, impegnandosi a non annettere alcun territorio metropolitano della Francia, senza però dare analogo impegno per le colonie, e a rispettare l'integrità belga a guerra finita, purché il Belgio non si alleasse con la Francia, ma non impegnandosi a non occupare quel paese durante le ostilità. Il G. respinse la proposta e chiese alla Francia e alla Germania se si sarebbero impegnate a rispettare la neutralità belga e al Belgio se sarebbe rimasto neutrale. Il G. era del parere che se il suo paese avesse lasciato aggredire la Francia e il Belgio senza intervenire, la Gran Bretagna sarebbe rimasta isolata, screditata e odiata, e non vi sarebbe stato dinnanzi a lei "che un avvenire miserevole e ignobile". Nel gabinetto i pareri erano divisi; ma quando il 3 agosto la Germania dichiarò la guerra alla Francia e stava per invadere il Belgio, il G. trovò quasi tutti i colleghi consenzienti a favore dell'intervento britannico il quale si giunse subito dopo.

Iniziate le ostilità, il G. si pose all'opera per consolidare l'alleanza in modo che tutti gli alleati si impegnassero a non concludere paci separate, dichiarando di appogiare a guerra finita, le rivendicazioni dei singoli alleati. Nelle trattative per l'intervento italiano, ebbe a combattere l'atteggiamento del ministro russo Sazonov e riuscì a indurlo a recedere dalla sua apposizione e a riconoscere che l'Italia interveniva "in un momento in cui le nubi si accumulavano e le prospettive si stavano oscurando" Altra difficoltà era quella delle relazioni con gli Stati Uniti nei riguardi del blocco navale contro il quale essi protestavano perché ostacolava i loro traffici con la Germania. Il G. rimase al Foreign Office quando Asquith costitul il ministero di coalizione. Nel luglio 1916 fu creato visconte Grey of Fallodon. Nel 1922 si mostrò favorevole allo scioglimento della coalizione e collaborò alla ricostituzione del partito liberale, ma oggi è a capo del gruppo liberale ostile a Lloyd George. Lavorò per il ristabilimento dei buoni rapporti con la Germania e si mostrò ardente fautore della Società delle nazioni. Nel 1928 fu eletto cancelliere dell'università di Oxford.

Bibl.: Viscount Grey, Twenty-five Years (due volumi di memorie sulla sua opera al Ministero degli esteri), Londra 1925; H. Lutz, Lord Grey und der Weltkrieg, 1927, che espone il punto di vista tedesco.