Guaimàrio V principe di Salerno
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Figlio (n. 1013 circa - m. 1052) di Guaimario IV e di Gaitelgrima, associato al trono dal padre (1018), gli successe nel 1027, e governò per qualche mese sotto le direttive della madre. Vinto in battaglia e mediante negoziati diplomatici Pandolfo di Capua, iniziò, con l'appoggio anche dell'imperatore Corrado II il Salico, un'abile politica di espansione che gli permise d'annettere al suo stato Arpino prima e poi Capua, la contea d'Anversa, il ducato d'Amalfi (1039) e infine Gaeta (1040). S'accinse poi con l'aiuto normanno a occupare la Puglia contro i Bizantini, assumendo il titolo di duca di Puglia e Calabria, e facendo raggiungere al principato di Salerno l'apogeo della sua potenza. A tanta forza politica s'aggiunse lo splendore culturale, dovuto alla crescente fama della scuola medica salernitana, all'attività del monaco Amato di Montecassino, dell'arcivescovo e poeta Alfano e del giurista Romualdo. Tanto splendida ascesa fu però troncata dalla calata in Italia dell'imperatore Enrico III, ostile a G. tanto da togliergli le contee di Capua e di Aversa e trasferire Gaeta al papa (1047). Negli anni successivi, mentre preparava la riscossa, G. cadde vittima di una congiura.