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Guglièlmo III principe d'Orange conte di Nassau

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Figlio (L'Aia 1650 - Hampton Court 1702) di Guglielmo II d'Orange e di Maria Stuart, primogenita di Carlo I d'Inghilterra, ottenne il governatorato ereditario delle Province Unite. Sposata (1677) Maria, figlia di Giacomo II Stuart, su invito del Parlamento inglese marciò su Londra e fu incoronato re di Inghilterra, Scozia e Irlanda (1689). Si impegnò a rispettare i limiti al potere monarchico posti dal Bill of rights e con l'Atto di tolleranza concesse la libertà religiosa ai protestanti di tutte le confessioni.

Vita e attività. Nato pochi giorni dopo la morte del padre, ebbe la tutela politica della nonna, Amalia di Solms-Braunsfeld, impegnata a difendere contro il partito antiorangista le pretese ereditarie di Guglielmo. Nel 1667 gli Stati d'Olanda, che l'anno prima avevano rifiutato a G. il comando generale delle truppe, abolivano con l'Editto perpetuo la carica di statolder. La pressione diplomatica e militare della Francia di Luigi XIV restituì però prestigio al partito orangista contro i De Witt; anzi fu il sospetto di rapporti segreti di costoro con il re francese a sollevare nel paese un'ondata di entusiasmo a favore di Guglielmo. Nel 1672 era abolito l'editto, e G., già comandante supremo, era nominato statolder. In stato di evidente inferiorità militare, egli iniziò allora un'abile e fortunata azione diplomatica intesa a isolare la Francia, proprio mentre s'investiva del prestigio di ideale antagonista di Luigi XIV e della sua monarchia universale. Conclusa nel 1674 la pace separata con l'Inghilterra, nel 1678 la pace di Nimega concludeva onorevolmente per le Province Unite la lunga guerra: G. soprattutto ne usciva vincitore all'interno, dove la concessione dello statolderato ereditario nella sua famiglia lo poneva al sicuro da ogni opposizione. Nel 1686 egli coronava con la lega di Augusta la sua ventennale azione antifrancese. Era fallito però, sempre nel 1674, un progetto di diventare sovrano delle Province Unite, e da allora l'attenzione di G. s'era rivolta all'Inghilterra: nel 1677 egli aveva sposato Maria Stuart, primogenita del futuro Giacomo II, e negli ultimi anni del regno di Carlo non aveva esitato a tramare (1681) per ottenere l'esclusione del suocero dalla successione. Ma il contrasto esplose sul terreno religioso: la politica filocattolica di Giacomo ebbe, anche per ragioni politiche (avvicinamento dell'Inghilterra alla Francia), tutta l'avversione di G., il quale, d'altra parte, offrendo nei Paesi Bassi largo asilo agli esuli protestanti dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685) s'era creato una straordinaria popolarità. A lui, figlio e marito di una Stuart, si rivolsero i whigs chiedendogli di "salvare l'infranta libertà del paese". Il 1º nov. 1688 G. sbarcava a Brixham, presso Torbay, e marciava su Londra. Dopo la fuga di Giacomo, la convenzione del 7 genn. 1689 ne dichiarava decaduta l'autorità; G. e Maria furono dichiarati sovrani il 12 febbr. 1689 e incoronati l'11 aprile: la convenzione di Edimburgo li proclamava sovrani poche settimane dopo, mentre in Irlanda solo dopo il trattato di Lim erick (1691) era infranta la resistenza dei cattolici. Costretto dal rigore del clima inglese e dalle necessità militari della guerra contro la Francia a trascorrere nei Paesi Bassi la maggior parte dell'anno, G. affidò l'amministrazione dello stato alla moglie e, dopo la morte di lei (1695), a dei lords justices di nomina regia: ciò ebbe molta parte, insieme con l'esigente politica militare, nel diminuire la popolarità di G., che del resto non mostrò in quegli anni di rendersi ben conto della situazione "rivoluzionaria" del paese. La pace di Rijswijck (1697) fu un grande successo della diplomazia di G.: ma ebbe come conseguenza, in Inghilterra e nei Paesi Bassi, questi economicamente ancor più stremati, la richiesta di pronta smobilitazione. Le elezioni del 1698, risultate favorevoli ai tories, indebolirono ancor più la posizione di G., e lo costrinsero persino a rinunciare ai frutti di laboriosi trattati segreti con Luigi XIV per la successione al trono spagnolo. Egli scelse allora la via dell'abilità politico-diplomatica anche all'interno: non resistette all'Act of Settlement (giugno 1701) che, pur riconoscendo la successione hannoveriana, limitava con certe clausole i poteri reali, e cercò di riguadagnare tutta la sua popolarità quando Luigi XIV, violando gl'impegni di Rijswijck, riconobbe alla morte di Giacomo II (sett. 1701) i diritti del figlio; le elezioni del novembre portarono in parlamento uomini pronti a sostenere il re in una politica vigorosa, e nei primi mesi del 1702 G. otteneva uomini e fondi necessarî per ricominciare la lotta. Non poté però vedere il frutto della sua migliore politica: già molto malato, morì per una caduta da cavallo.

Vedi anche
Giàcomo II re d'Inghilterra (VII di Scozia). - Figlio (Londra 1633 - Saint-Germain-en-Laye 1701) di Carlo I e di Enrichetta Maria di Francia. Durante la guerra civile fu preso prigioniero a Fairfax (1646), ma riuscì a fuggire in Olanda e da qui in Francia, dove si distinse in azioni di guerra sotto Turenne e Condé. Tornato in Inghilterra ... Marìa II Stuart regina d'Inghilterra Primogenita (Londra 1662 - ivi 1694) di Giacomo II, sposò (1677), per volere di Carlo II, Guglielmo d'Orange, a cui fu attaccatissima. Respinse il consiglio dei tories che, dopo la fuga di Giacomo II, volevano farle assumere la corona da sola, e volle invece che fosse incoronato anche il marito (1689). ... Act of Settlement Legge («atto di disposizione») votata dal Parlamento britannico nel 1701 per fissare i diritti alla successione al trono di Gran Bretagna e Irlanda, escludendone i membri cattolici della famiglia Stuart. La legge stabilì che se Guglielmo III d’Orange e la cognata Anna, futura regina, fossero morti senza ... Parlamento inglese Assemblea rappresentativa del Regno d'Inghilterra, nata dall'evoluzione del Consiglio del re e delle corti feudali. Fu convocato per la prima volta nel 1264, dopo che la Magna charta (1215) aveva sancito che il re non aveva il diritto di riscuotere tasse senza il suo consenso. Nel 13° sec. fu diviso ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Storia
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    Enciclopedia Italiana (1933)
    GUGLIELMO III principe d'Orange, conte di Nassau, statolder delle Provincie Unite dei Paesi Bassi, re d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda Adriano H. LUIJDJENS Florence M. G. HIGHAM Nato a L'Aia il 14 novembre 1650, era figlio unico di Guglielmo II d'Orange (v.) e di Maria Stuart, figlia maggiore ...
Vocabolario
orange wine
orange wine (Orange Wine) loc. s.le m. Vino di colore aranciato, frutto della particolare lavorazione di uve a bacca bianca, macerate a contatto con le bucce in modo da estrarne le sostanze che daranno al vino la colorazione particolare...
guglièlmo
guglielmo guglièlmo s. m. – In numismatica, nome di monete d’oro dei Paesi Bassi che furono coniate fino al 1875, così dette dai sovrani di nome Guglielmo effigiati nel dritto.
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