Marcóni, Guglielmo

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Scienziato e inventore (Bologna 1874 - Roma 1937). Di padre italiano e madre irlandese, compì i primi studî a Bologna e a Firenze, e frequentò a Livorno l'istituto tecnico. Concepì giovanissimo l'idea di usare le onde elettromagnetiche per stabilire comunicazioni a distanza senza collegamenti con fili. Interrotti gli studî, si ritirò nella villa paterna di Pontecchio, nel comune di Sasso Marconi; qui passò tutto l'inverno 1894-95 in un paziente e tenace lavoro di esperimenti, guidato da una mirabile genialità d'intuito. Condusse le prime prove usando come generatore di onde elettromagnetiche un oscillatore di Righi e come rivelatore un coherer a limatura metallica; scoprì che per avere apprezzabili effetti a distanza occorreva connettere le estremità dell'oscillatore e del circuito rivelatore da un lato a un conduttore interrato nel suolo (terra) e dall'altro lato a un conduttore isolato (antenna), alto il più possibile sul suolo stesso. La geniale invenzione del sistema antenna-terra gli permise, nella primavera del 1895, di ricevere segnali telegrafici intelligibili sino a 2400 metri di distanza, mentre altri, sperimentando con apparecchi molto simili, non erano riusciti ad andare oltre poche decine di metri; questa invenzione, da sola, giustifica il posto eminente che gli è unanimemente riconosciuto nel campo della radiotecnica. Conscio della grande importanza del risultato e delle sue future applicazioni, si recò, per consiglio della madre, in Inghilterra, dove riuscì a interessare alla sua invenzione Sir W. Preece, direttore generale del Post Office inglese, e a ottenere (2 giugno 1896) il brevetto del nuovo sistema di telegrafia senza fili. Dopo avere invano offerto il brevetto in esclusiva al governo italiano, M. riprese i suoi esperimenti in Inghilterra, riuscendo ad aumentare a 14 km la portata utile del suo sistema (primavera 1897). Lo straordinario interesse suscitato in Inghilterra e poi nel mondo intero da questi risultati gli valsero un invito ufficiale perché ripetesse in Italia le sue esperienze; nel luglio 1897 compì perciò una serie di esperimenti nel Golfo della Spezia, instaurando con la Marina italiana quella collaborazione che doveva rivelarsi così proficua negli anni seguenti. Per molto tempo il centro naturale della sua attività fu tuttavia l'Inghilterra, dove aveva fondato (agosto 1898) la Marconi's wireless telegraph and signal company, destinata a diventare, per le sue doti di organizzatore, il più poderoso mezzo di sviluppo della sua invenzione. I progressi del nuovo sistema telegrafico furono rapidissimi. È del 1898 l'invenzione del sistema sintonico, col quale M. risolse il grave problema costituito dall'interferenza tra più stazioni emittenti. Con apparati sintonici estese gradualmente la portata delle comunicazioni; dapprima (1899) a qualche centinaio di km, poi (12 dicembre 1901) da Poldhu (Cornovaglia) a San Giovanni di Terranova, stabilendo il primo collegamento telegrafico transatlantico senza filo. Seguì (giugno-ottobre 1902) una grande campagna radiotelegrafica marina, eseguita sulla nave Carlo Alberto della Marina italiana, e l'inaugurazione (20 dicembre 1902) del servizio radiotelegrafico regolare Europa-America. Di fronte a tali risultati caddero gli scetticismi, in realtà non del tutto ingiustificati, degli ambienti tecnici, e la radiotelegrafia fu universalmente accettata, consacrando il successo dell'inventore italiano. Tra i successivi contributi da lui portati al progresso delle radiocomunicazioni ricorderemo soprattutto il sistema di radiocomunicazioni direttive con onde lunghe (1904), l'ideazione del primo radiofaro marittimo (1920), le sue fondamentali esperienze con onde corte (1916) e quelle con onde corte e cortissime a fascio, iniziate nel 1923 e condotte sino alla morte. L'importanza delle sue ricerche e la priorità delle sue scoperte sono provate dall'unanime ed esplicito riconoscimento di quelli che sono spesso citati quali suoi precursori: Sir O. Lodge e Sir W. Preece in Inghilterra, A. Slaby in Germania, E. Branly in Francia e A. S. Popov in Russia. Membro di accademie e istituti scientifici internazionali, dottore honoris causa di numerose università, M. ottenne il premio Nobel per la fisica nel 1909 (insieme con K. F. Braun). Fu socio nazionale dei Lincei (1912), senatore (1914), delegato alla conferenza della pace di Versailles (1919), presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (1928), presidente della Reale Accademia d'Italia (1930) e dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana (1933-37), prof. di onde elettromagnetiche all'univ. di Roma (1935), accademico pontificio (1936). ▭ Antenna M.: lo stesso che antenna (v.) marconiana. Detector (o rivelatore) M.: altro nome del rivelatore (v.) magnetico. ▭ Il nome M. compare come primo elemento di parole composte che si riferiscono alla radiotelegrafia e alle onde corte: marconigrafia, marconigramma, ecc.

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