GRASS, Günter

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

GRASS, Günter

Luigi Quattrocchi

Scrittore tedesco, nato a Danzica il 16 ottobre 1927. Ha esordito come lirico, e ha proseguito poi su un suo filone, ben caratterizzato dalla predilezione per temi e toni realistici d'immediata concretezza e persino di palese banalità, con ostentata repulsa, pur in un fervido gioco di fantasia, di ogni concessione a un'idealizzazione della natura altamente romanticheggiante.

La prima raccolta, Die Vorzüge der Windhühner (1956), è anche la più compatta, mentre la seconda, Gleisdreieck (1960), documenta l'integrazione di una più preoccupata presenza nel contesto sociale, pur senza una precisa chiarificazione ideologica; e ciò si riflette, a discapito, nella terza e più debole raccolta, Ausgefragt (1967), che pure è quella in cui l'autore tiene ad attestarsi sul fronte dell'impegno politico (per una provvisoria panoramica Gesammelte Gedichte, 1971). Ha cominciato presto a lavorare anche per il teatro, con lavori di denuncia e di protesta non avviati a proposte alternative, individuati da forti venature di grottesco e di assurdo e insieme da pesanti residui di artificiosità che ne circoscrivono l'esito; da ricordare a ogni modo almeno Die bösen Köche (1961) e Onkel, Onkel (1965). Più felice, anche se macchinoso, il dramma più noto, Die Plebejer proben den Aufstand (1966), "dramma tedesco" che finisce con l'essere più il dramma della fascinazione poetica che quello della dilacerazione della coscienza politica quale forse avrebbe voluto essere (in it. Tutto il teatro, Milano 1968). Parallelamente alla lirica, anche il teatro successivo (Davor, 1969) costituisce un avanzamento nel senso dell'impegno anche se senza sufficiente strutturazione ideologica. Del resto, anche la saggistica politica, che pure non manca accanto a quella letteraria (Fünf Wahlreden, 1965; Über das Selbstverständliche, 1968; con lo scrittore cecoslovacco Pavel Kohout Briefe über die Grenze, 1968, trad. it., Bari 1969; Über meinen Lehrer Döblin 1968; Der Bürger und seine Stimme, 1974; in it. una scelta di saggi politici sotto il titolo Viaggio elettorale, Torino 1973), ha il sapore del coinvolgimento pragmatico più che della maturata persuasione (significativo, a ricordo di una campagna elettorale a favore del partito socialdemocratico, Aus dem Tagebuch einer Schnecke, 1972, trad. it., Torino 1974). G. è anche un provetto grafico e scultore, con predilezione pei temi stessi della poesia, che spesso ne viene anzi illustrata, con deformazioni figurative d'integrante espressività.

Ma G. è più di ogni altra cosa romanziere: il suo primo romanzo (Die Blechtrommel, 1959, trad. it. Il tamburo di latta, Milano 1962), successo mondiale immediato, risultò subito al suo apparire una delle opere che per prime fecero parlare di un'effettiva presenza letteraria tedesca dopo vari anni di sconcerto e di perplessità. Nella storia del protagonista Oskar, un nano per elezione dotato a un tempo d'istinti animaleschi e di attitudini magiche, è ripresa la tragica storia della Germania nazista, narrata con molte infiltrazioni di grottesco e di parodistico al fine di acquisire distanza prospettica, sulla costante di un accento provocatorio che ha fatto scuola e di uno stile esemplarmente moderno senza però eccessi di avanguardismo. Libro sovraccarico di motivi, Die Blechtrommel è sembrato aver esaurito almeno in parte le potenzialità dell'autore, il quale con la novella Katz und Maus (1961, trad. it., Milano 1964) e col romanzo Hundejahre (1963, trad. it., Milano 1966) ha completato la cosiddetta "trilogia di Danzica", con ricorrenza, più stentata però, a giochi d'invenzione per mediare vicende che sono emblematiche nella loro stessa inverificabilità in termini di crudo realismo. Un ulteriore romanzo, Örtlich betäubt (1969, trad. it., Torino 1971) rispecchia anche nella prediletta sede epica l'urgere e le dubbiosità di un impegno politico più ravvicinato. A dare atto di una ritrovata attitudine al narrare, goduto nella sua autonomia e insieme significante nei suoi allusivi contenuti, giunge il nuovo romanzo Der Butt (1977), storia favoleggiata dell'alimentazione umana e, in essa, del ruolo anonimo ma essenziale della donna, da vedere non come facile parafrasi di un inno all'emancipazione ma come storia della comune aspirazione alla comprensione e alla libertà.

Bibl.: Th. Wieser, G. Grass, Neuwied 1968; K. L. Tank, G. Grass, Berlino 1968; W. J. Schwarz, Der Erzähler G. Grass, Berna-Monaco 1969; M. Jurgensen, Über G. Grass, ivi 1974; G. Cusatelli, G. Grass: Il tamburo di latta, in Il romanzo tedesco del Novecento, Torino 1973; pp. 471-85; G. Cepl-Kaufmann, G. Grass, Kronberg 1975; P. O'Neill, Bibliographie 1955 bis 1975: G. Grass, Toronto 1975.

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