GUSTAVO IV ADOLFO re di Svezia

Enciclopedia Italiana (1933)

GUSTAVO IV ADOLFO re di Svezia

Sture Bolin

Nato il 1° novembre 1778, figlio di Gustavo III, divenne re dopo la morte di suo padre, nel 1792. Come tutore governò per lui fino al 1796 suo zio, il duca Carlo, più tardi re Carlo XIII. La sua ascensione al trono fu salutata con giubilo, e il giovane, coscienzioso ed economo, si mostrò infatti abile amministratore. Ma dimostrò pure una certa asprezza di modi e una certa caparbietà, che gli resero difficile il cattivarsi i cuori. Non tollerava alcuna opposizione; nel 1798 abolì la libertà di stampa. La sua avversione alle idee che la Rivoluzione francese aveva diffuse anche nella Svezia, andava crescendo, dopoché nella Dieta del 1800 si era visto che tali idee avevano trovato aderenti fra i nobili svedesi. Tuttavia, nel campo sociale ed economico furono fatte molte grandi riforme secondo lo spirito fisiocratico: la schiavitù della gleba fu abolita nella Pomerania svedese e gli ordinamenti agricoli svedesi vennero riorganizzati interamente. Anche la politica estera di G. A. fu da principio pacifica; nel 1800 la Svezia entrò a far parte dell'alleanza difensiva diretta contro l'Inghilterra. Questa situazione mutò completamente nel 1803: G. A., convinto che la Svezia non potesse rimanere neutrale nella guerra scoppiata tra l'Inghilterra e la Francia e che una rottura con l'Inghilterra fosse inammissibile per ragioni di politica commerciale, si unì alla coalizione formatasi contro Napoleone. Le operazioni militari nella Pomerania contro la Francia vennero dirette personalmente da G. A., ma con pochissima abilità. Anche dopo l'accordo dello zar Alessandro di Russia con Napoleone nel 1807, G. A. si rifiutò di mutare atteggiamento, giacché non credeva che la Russia avesse intenzioni bellicose. Invece nel 1808 la Svezia fu attaccata tanto dalla Danimarca quanto dalla Russia. Nella Finlandia era penetrato un esercito russo preponderante; la fortezza principale di Sveaborg cadde per tradimento nelle mani dei Russi e l'esercito svedese dovette ritirarsi dalla Finlandia. G. A. non rimase inattivo di fronte ai pericoli; ma era isolato. Si era andata diffondendo l'opinione che G. A. fosse l'unica causa della guerra e l'unico impedimento alla pace. Perciò i funzionarî eseguivano i suoi ordini con esitazione. Nel marzo 1809 si venne a una rivolta aperta; il comandante dell'esercito occidentale G. Adlersparre pubblicò un proclama contro G. A. e lasciò il confine col suo esercito, dirigendosi verso Stoccolma. Di fronte al pericolo di una guerra civile s'intromisero alcuni ufficiali che si trovavano a Stoccolma sotto la direzione di G. Adlercreutz: il 13 marzo 1809 essi fecero arrestare il re. Fu convocata la dieta, G. A. fu deposto e i suoi eredi furono dichiarati esclusi dal trono svedese. Suo zio, Carlo XIII, fu eletto re. Dopo la sua deposizione, G. A. assunse prima il nome di conte di Gottorp e poi quello di colonnello Gustafsson. Condusse vita errabonda, in ultimo stabilendosi in Svizzera, dove morì il 7 febbraio 1837. Il suo matrimonio con Federica Dorotea Guglielmina di Baden fu sciolto. Dei suoi figli, Gustavo, principe di Vasa, protestò in varie occasioni contro la dinastia di Bernadotte, ma morì nel 1877 senza discendenza maschile.

Bibl.: L. Stavenow, Sveriges historia till våra dagar, X, Stoccolma 1925; S. Clason, Gustaf IV Adolf och den europeiska krisen under Napoleon, Stoccolma 1913; N. Edén, 1809 års revolution, voll. 2, Stoccolma 1911; A. Grade, Sverige och Tilsitalliansen, Lund 1913.