BALTHASAR, Hans Urs von

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

BALTHASAR, Hans Urs von


Teologo svizzero, nato a Lucerna il 19 agosto 1905, morto a Basilea il 26 giugno 1988. Gesuita (1929) poi uscito dalla Compagnia (1948) anche per ispirazione della mistica A. von Speyr, con la quale ha promosso un Istituto secolare e della quale ha curato l'edizione delle opere. Sempre vicino alla Compagnia, negli studi teologici ha partecipato all'esperienza della nouvelle théologie e della scuola di Lyon-Fourvière, legato a H. De Lubac, come a tutti i protagonisti del pensiero teologico degli ultimi decenni (profonda l'amicizia con K. Rahner). È venuto svolgendo la sua ricerca approfondendo da un lato la tematica della Patristica greca (fondamentali gli studi su Massimo il Confessore e su Gregorio di Nissa, 1941, 1942), dall'altro il pensiero di K. Barth cui ha dedicato un'opera di rilievo (1951), mentre sempre forte è l'attenzione alle grandi tradizioni filosofiche moderne. Negli ultimi decenni si è dedicato soprattutto alla stesura di una vasta opera teologica secondo un'ideale trilogia (estetica teologica, drammatica teologica, logica teologica) che trova il suo centro nella rivelazione di Dio attraverso la figura archetipale del Figlio che l'uomo incontra in un'esperienza di amore e di grazia.

La rivelazione è insieme theophania (manifestazione di Dio che rende l'uomo partecipe della gloria divina), theopraxis e theologia secondo i modi del manifestarsi dell'amore di Dio e del suo entrare nel mondo storico. Il pensiero teologico per B. si configura sempre come inesausta tensione (che recupera temi della teologia negativa) entro l'orizzonte della fede e dell'esperienza della rivelazione: di qui l'importanza del momento della theophania ove Dio si manifesta come folgorante bellezza − in cui coincidono bontà e verità − tema dell'estetica teologica, per poi passare all'azione di Dio verso le creature (drammatica teologica) e alla riflessione sui modi di questo operare (logica teologica). Tale itinerario è concepito non in funzione di categorie extrateologiche, ma come un intrinsecarsi nell'esperienza della gloria di Dio attraverso il Figlio, traendo di qui tutti gli strumenti ermeneutici per un'intelligenza mai definitiva della fede.

Opere principali: Kosmische Liturgie. Maximus der Bekenner: Hoehe und Krise des griechischen Weltbilds (1941, 19612; trad. it., 1976); Présence et pensée. Essai sur la philosophie religieuse de Grégoire de Nysse (1942); Theologie der Geschichte (1950; trad. it., 1964); Karl Barth (1951, 19622; trad. it., 1977); Skizzen zur Theologie. i. Verbum Caro (1960; 19652); ii. Sponsa Verbi (1960; 19712); iii. Spiritus Creator (1967); iv. Pneuma und Institution (1974; trad. it. dei 4 voll., 1968-79); Herrlichkeit. Eine theologische Aestetik. i. Schau der Gestalt (1961; 19672); ii. Faecher der Stile: 1. Klerikale Stile, 2. Laikale Stile (1962; 19692); iii/1. Im Raum der Metaphysik: 1. Altertum, 2. Neuzeit (1965); iii/2. Theologie: 1. Alter Bund (1967), 2. Neuer Bund, 3. Oekumene (1969; trad. it. degli 8 voll., 1975-80); Theodramatik. i. Prolegomena (1973); ii/1. Die Personen des Spiels (1976); ii/2 Die Personen in Christus (1978); iii. Die Handlung (1980); iv. Das Endesspiel (1983; trad. it. dei 5 voll., 1980-86); Leben aus dem Tod (1984; trad. it., 1985); Was duerfen wir hoffen? (1986).

Bibl.: C. Capol, H.U. von Balthasar. Bibliographie 1925-1980, Einsiedeln 1981.

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