BOECE, Hector

Enciclopedia Italiana (1930)

BOECE (o Boyce), Hector

Piero Rebora

Storico scozzese, nato probabilmente a Dundee nel 1465 (?) di famiglia nobile, ed educato prima a Dundee poi a Parigi, dove tra il 1492 e il 1498 fu professore in quella università. Conobbe Erasmo, che in due sue lettere parla in alti termini di lui. Tornato in Scozia, fu il primo rettore dell'università di Aberdeen, allora fondata. La fama di B. come storico, è affidata a due opere scritte in latino, le Episcoporum Murtlacensium et Aberdonensium Vitae, cioè di Mortlach e di Aberdeen (1522; ristampate nel 1825) e le Scotorum Historiae (1527), nelle quali si disegna la storia della Scozia dalle origini all'avvento al trono del re Giacomo III. Il B. fu ritenuto uno storico eccessivamente fantastico e credulo; ma la critica moderna gli ha riconosciuto un maggiore merito di attendibilità, benché non si possa contestare che per magnificare la storia del suo paese, abbia talvolta addirittura inventate opere cronistiche, della cui autorità si fa forte, nella sua esposizione retorica, tendente all'idillico e al patetico. Fu lui, ad esempio, che mise in circolazione la pretesa esistenza di un ius primae noctis. Le sue opere vennero tradotte in inglese nel 1533 e la sua storia della Scozia fu largamente utilizzata dal Holinshed nelle sue Chronicles, usate largamente dallo Shakespeare.

Bibl.: Irving, Lives of Scottish Writers, Edimburgo 1839; Hume Browne, nella Cambridge history of English Literature, III, Cambridge 1918.

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