Kohl, Helmut

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Uomo politico tedesco (Ludwigshafen 1930 - ivi 2017). Presidente (1973-98) dell'Unione cristiano-democratica (CDU) e cancelliere della Repubblica federale tedesca (dal 1982) ha guidato la difficile fase di riunificazione del paese divenendo il primo cancelliere della Germania unita (1991-98). Fautore del processo di integrazione europea, ha rafforzato i legami con i paesi dell'Europa orientale e con la Russia, pur mantenendo l'alleanza con gli USA. Nel 2000 è risultato coinvolto nelle accuse di finanziamenti illegali al suo partito.

Vita e attività

Militante, dal 1947, dell'organizzazione giovanile CDU, nel 1959 fu eletto membro del parlamento della Renania-Palatinato di cui fu in seguito primo ministro (1969-76). Presidente della CDU (dal 1973), dall'ott. 1982 cancelliere di un governo di coalizione composto da democristiani e liberali. Protagonista del processo di riunificazione tedesca (1990), dopo le elezioni del 1991 fu confermato cancelliere della Germania. Nei primi anni Novanta K. dimostrò una notevole capacità nel guidare il riassetto geopolitico del paese dopo l'unificazione e nel conciliare il ruolo della nuova Germania con l'impegno nel processo di integrazione europea. Nonostante i problemi che l'assorbimento dei Länder orientali aveva prodotto nel paese (crescita della disoccupazione, esplosione di forti tensioni, generale indebolimento dell'economia), K. fu rieletto alla Cancelleria nell'ottobre 1994. Una serie di fattori contribuì però all'indebolimento della posizione di K., nonostante il prestigio di cui continuò a godere come protagonista di una importante fase della storia del suo paese: l'inasprimento della situazione economica e sociale del paese negli anni successivi con le inevitabili disparità tra le due Germanie; le tensioni sociali, come la presenza di movimenti e partiti neonazisti e xenofobi (non contrastati, questi ultimi, con sufficiente durezza dal cancelliere e dal suo governo); il crescente aumento del debito pubblico, dovuto alla politica di integrazione delle zone più povere dell'Est con la ricca Germania dell'Ovest; i timori di larga parte dell'opinione pubblica per i rischi legati alla nascita dell'Unione monetaria europea. Sul piano internazionale la politica di K. otteneva vasti consensi per le sue iniziative volte, da un lato, a rafforzare i legami con i paesi dell'Europa orientale e con la Federazione Russa, e dall'altro, a mantenere una stretta alleanza con gli USA. Nelle elezioni del settembre 1998 K. fu sconfitto dall'avversario socialdemocratico G. Schröder e lasciò così, dopo sedici anni di governo, la guida del paese. Coinvolto nelle accuse di finanziamento illegale al suo partito, nel gennaio 2000 K. abbandonò la carica di presidente onorario della CDU. Nel giugno 2001 lo scandalo si concluse con il pagamento di una multa da parte di K., che rifiutò di fare i nomi dei finanziatori.

Opere

Dal 2004 sono in corso di pubblicazione i volumi delle sue memorie: Erinnerungen. 1930-1982 (2004); Erinnerungen. 1982-1990 (2005); Erinnerungen. 1990-1994 (2007).

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