HENNA o Henné

Enciclopedia Italiana (1933)

HENNA o Henné

Fabrizio CORTESI
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Nome, di origine araba (ḥinnā'; da cui anche alkanna [v.], nome dato da Avicenna a questa pianta) della Lawsonia inermis L. della famiglia Litracee, usato anche per indicare il suo prodotto. Il genere Lawsonia (Linneo, 1737) è monotipico ed è stato dedicato al medico inglese John Lawson. La L. inermis è un frutice spesso arborescente alto da 2 a 7 metri, inerme da giovine, spinescente (donde anche il nome di L. spinosa) per indurimento dei rami nel periodo adulto; foglie decussate, brevissimamente picciolate, obovate, oblunghe o largamente lanceolate, munite di un'unica stipola. I fiori bianchi o miniati (var. miniata Hasskarl) sono piccoli, riuniti in pannocchie e bratteolati alla base, odorosi. È pianta originaria forse dell'Africa settentrionale e orientale e dell'Asia occidentale e australe, attualmente diffusa in seguito a coltivazione in tutte le regioni tropicali.

La droga, conosciuta col nome di henna o henné, è costituita dalle foglie disseccate e il suo uso come cosmetico e tintura è antichissimo. Gli Egiziani la usavano per tingere le mummie; gli Arabi se ne servono non solo per tingere le unghie ma anche le mani e i piedi allo scopo di restringere i pori della pelle per diminuire la traspirazione. La usano anche come medicina contro le malattie della pelle e le piaghe nell'uomo e negli animali e per tingere barba e capelli. In Europa da alcuni anni questo prodotto, solo o mescolato col mallo di noce e con le noci di galla, serve come tintura specialmente per le capigliature femminili. I fiori e i frutti sono considerati come emmenagoghi. In Libia, particolarmente in Tripolitania, si coltiva largamente la henna che costituisce un importante prodotto d'esportazione.

La sostanza colorante caratteristica dell'henna fu isolata nel 1920 da G. Tommasi che la chiamò Lazusone e dimostrò che è identica al 2-ossi-α-naftochinone della formula I

Per la sua costituzione chimica è quindi un isomero del Juglone (5-ossi-α-naftochinone della formula II) che è la sostanza colorante caratteristica del mallo delle noci.

Bibl.: F. Cortesi e G. Tommasi, L'Henna; ricerche botaniche e chimiche, in Annali di Botanica, XIV (1916).