Pousseur, Henri

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Compositore belga (Malmédy 1929 - Bruxelles 2009). Considerato uno dei protagonisti dell'avanguardia musicale europea degli anni Sessanta, P. si è posto sin dai primi lavori sulla scia dello strutturalismo weberniano, sperimentando poi i microintervalli in Prospections (1952) per approdare, una volta accettate le critiche poste al procedimento seriale da N. Ruwet, al suo primo pezzo elettronico composto per lo studio di Colonia. Liquidato il serialismo totale con le Symphonies per 15 strumenti (1955), P. si è cimentato poi con opere «aperte» nelle quali l'interprete è chiamato a partecipare alla creazione artistica.

Vita

Ha studiato al Conservatorio di Liegi (1947-51) e a quello di Bruxelles (1952-53), distinguendosi nel conseguimento di primi premi (armonia e fuga). È stato allievo di P. Boulez. Mentre partecipava al gruppo Variation di P. Froidebise, che lo introdusse a Webern, ha avuto contatti con A. Souris. Negli stessi anni ha lavorato come organista (1949-52) e insegnante in una scuola secondaria di musica (1950-58). Nel 1954 a Colonia, dove si era recato per studiare più da vicino le sperimentazioni di K. Stockhausen, ha composto i primi pezzi elettronici. Nel 1957-59 ha collaborato con L. Berio e B. Maderna al Centro di fonologia musicale della Rai di Milano; nel 1958 ha fondato a Bruxelles lo studio per la musica elettronica «Apelac», da lui diretto. Ha insegnato a Darmstadt, a Basilea, a Buffalo. Tornato in Belgio, è stato dapprima docente all'università di Liegi (1970), poi direttore del Centro di ricerche musicali (1970), infine professore di composizione (1971) e direttore del Conservatorio della stessa città di Liegi.

Opere

Dai primi anni Settanta ha gradualmente recuperato al proprio linguaggio tratti musicali precedentemente estranei al radicalismo rigoroso dei suoi primi lavori: dai richiami stilistici di varia natura, al jazz, alla tradizione popolare e orientale. Oltre a proseguire la ricerca nel campo della musica elettronica, è tornato a lavorare su proprie composizioni precedenti sia rielaborando frammenti di opere più ampie, sia fondendo in unità brevi pezzi originariamente autonomi. Esponente tra i più attivi dell'avanguardia musicale, ha composto la «fantaisie variable du genre opéra»Votre Faust (1963, nata da una fattiva collaborazione di ben sei anni con lo scrittore M. Buter conosciuto nel 1960. È qui il pubblico che con i suoi applausi e le sue scelte determina lo svolgersi della vicenda faustiana, conducendola a uno dei suoi possibili trenta epiloghi previsti. Questo, che è considerato uno dei lavori più ambiziosi e impegnativi di P., comprende anche citazioni letterali o parodiate di musiche concepite sul mito romantico di Faust); musica strumentale (La seconde apothéose de Rameau, 1981), vocale (Vocalise, 1979) e da camera (l'azione musicale Die Erprobung des Petrus Hebraicus, 1974), associando gli strumenti tradizionali alle esperienze più avanzate del linguaggio musicale contemporaneo. Tra le composizioni successive, si ricordano: Déclarations d'Orages (1989), Leçons d'enfer (1991), Le Sablier du Phoenix (1994); Suite du massacre des Innocents (1997); Danseurs Gnidiens cherchant la perle clémentine (1998); Confidences des roseaux (2005). Tra gli scritti: Musiques croisées (1997); Ecrits théoriques 1954-1967 (2004).

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