BROCH, Hermann

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

BROCH, Hermann

P. Ch.

Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel 1928 si dedicò alla libera attività di scrittore, pur non trascurando i suoi precedenti interessi: dal 1929 al 1931 si occupò, oltre che di filosofia, filologia, sociologia e storia, anche di matematica e più in generale si può dire che la sua posteriore produzione creativa fu una sintesi fra arte e scienza, da cui nacque - al crocevia di influenze diverse stilistiche e ideologiche, su cui primeggiano Joyce e Gide - la nuova forma polistorica del romanzo, narrazione abbondantemente farcita e inframezzata da analisi, discussioni, versi e proprî saggi.

Su questa strada, la grandiosa trilogia Die Schlafwandler (1931-1932; trad. it.: I sonnambuli, Torino 1960) vuol essere l'ampio affresco - parallelo a quello dipinto da R. Musil in Der Mann ohne Eigenschaften, cui l'opera di B. si può per qualche verso riaccostare - del tragico cammino percorso dall'uomo tedesco tra la fine dell'Ottocento e la conclusione della grande guerra. La dissoluzione della società borghese di stampo guglielmino, e la connessa decadenza dei valori - motivi che saranno ripresi dall'autore nel geniale saggio Hofmannsthal und seine Zeit (1951) - trovano dunque nei tre romanzi Pasenow oder die Romantik 1888, Esch oder die Anarchie 1903 e Huguenau: oder die Sachlichkeit 1918 non soltanto un "cronista" a volte perfino minuto e realistico, ma anche uno "storico" di robusto respiro capace di inserirle entro la prospettiva di una universale trasvalutazione di tutti i valori, di cui esse non sono che un sintomo, e sia pure vistoso. Ai tre romanzi può ricollegarsi tematicamente un quarto, Die Schuldlosen (1950, ma scritto fra le due guerre), condanna di quelle classi - nobiltà, alta borghesia, ceto medio - che con la loro indifferenza politica si sono macchiate di una tragica colpa: l'incapacità di interessarsi al destino del prossimo. Negli Schuldlosen sono comunque presenti i germi di quella radicale evoluzione tecnico-formale del linguaggio che porterà B. ad attingere nel suo capolavoro, il romanzo Der Tod des Vergil (1945) un nuovo e originalissimo stile mistico-visionario in cui la narrazione - l'ultima giornata terrena di virgilio - tende a risolversi nell'inno ampio e solenne. Il motivo della caducità dell'esistenza terrena, quello della solitudine dell'anima di fronte alla morte e della sua aspirazione al divino si rivelano i temi fondamentali dell'aspirazione creativa brochiana.

Trasferitosi in America dopo l'occupazione dell'Austria da parte di Hitler, B. si era dedicato, presso l'università di Princeton, a ricerche sulla psicologia delle masse, intesa - più che nel significato tecnico della parola - in quello più comprensivo di una vera e propria antropologia.

Il risultato di questa attività sono, oltre al romanzo postumo Der Versucher (1953), gli studî raccolti nel volume, esso pure postumo, Massenpsychologie (1959). Notevole è infine, per la intelligenza della complessa posizione spirituale dello scrittore, l'importanza dei saggi riuniti nei due volumi degli Essays (1955) e del carteggio (Briefe, 1957). Edizione delle Gesammelte Werke, 9 voll., Zurigo 1952-59.

Bibl.: R. Brinkmann, Romanform und Werttheorie bei H. B. Strukturprobleme modernen Dichtung, in Deutsche Viertel jahrsschrift für Literaturwissenschaft und Geistegeschichte, XXXI (1957), pp. 169-197; G. Blöcker, Die neuen Wirklichkeiten, Berlino 1957, pp. 307-318; L. v. Borcke, Das Romanswerk H.B. s. Eine systematische Untersuchung seiner Aussage, diss., Bonn 1957; D. Stephan, Der innere Monolog in H.B.s Roman "Der Tod des Vergil", diss., Magonza 1957; W. Kraft, H.B.s "Tod des Vergil", in Eckart, XXVII (1958), pp. 325-345; Dichter wider Willen, Zurigo-Stoccarda-Vienna 1958 (con contributi di E. Kahler, A. Arendt, K. A. Horst, Th. Koch, H. Politzer, W. Alt); W. Jens, Mathematik des Traums H.B., in statt einer literaturgeschichte, 2ª ed., Pfullingen 1958, pp. 109-131; K. R. Mandelkow, H. B.s Romantrilogie "Die Schlafwandler", diss., Amburgo 1958; F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 118-120; L. Mittner, H. B. e la mistica del sacrificio gratuito, in La letteratura tedesca del Novecento e altri saggi, Torino 1960, pp. 334-346.

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