Helmholtz, Hermann Ludwig Ferdinand von

Dizionario di filosofia (2009)

Helmholtz, Hermann Ludwig Ferdinand von


Fisiologo, fisico e matematico tedesco (Pots­dam 1821 - Berlino 1894). Fu una delle figure di primo piano della scienza e dell’epistemologia ottocentesche. Laureatosi in medicina con J. Müller nel 1842 a Berlino, e medico militare dal 1843 al 1848, H. indirizzò le sue prime ricerche alle basi chimico-fisiche dei processi organici e al principio di conservazione dell’energia, che nell’opuscolo Über die Erhaltung der Kraft (1847) formulò per la prima volta in termini generali. H. pose tale principio a fondamento dell’unità dei fenomeni naturali e dell’applicabilità, in ambito fisiologico e psicofisiologico, delle procedure di analisi sperimentale della fisica, reinterpretando il kantismo in chiave materialistica. Prof. straordinario di fisiologia a Königsberg (1849-55) e di anatomia e fisiologia a Bonn (1855-58), condusse in questo periodo fondamentali ricerche di ottica fisiologica, che confluirono nell’Handbuch der physiologischen Optik (1856-67). H. realizzò uno «specchio oculare» (oftalmoscopio) per l’osservazione della retina nell’occhio vivo, enunciando una teoria della visione cromatica come processo fisiologico fondato sulla combinazione di dati percettivi distinti, con riferimento a tre colori fondamentali (rosso, verde e violetto), e misurò le costanti ottiche dell’occhio (raggi di curvatura delle superfici rifrangenti della cornea e del cristallino). Passato alla cattedra di fisiologia dell’univ. di Heidelberg (1858), vi rimase tredici anni, apportando un decisivo sviluppo a un altro capitolo della fisiologia della percezione, l’acustica fisiologica, con ricerche sulle strutture dell’orecchio medio (membrana del timpano e catena degli ossicini), assimilate a modelli fisici. Gli studi sulla percezione portarono H. nel 1868 a prender parte al dibattito in atto sulle geometrie non euclidee, con l’intento di un più vasto riesame della gnoseologia kantiana, volto al riconoscimento del carattere acquisito della percezione dello spazio e della natura non aprioristica degli assiomi della geometria. A Heidelberg l’interesse di H. tornò anche a problemi di fisica sperimentale e di fisica matematica, con importanti contributi in idrodinamica ed elettromagnetismo. Dal 1870 prof. di fisica a Berlino, H. pubblicò tra il 1884 e il 1886 una serie di fondamentali memorie sui più generali principi della meccanica razionale, che aprirono la via ai lavori di H. Hertz sui fenomeni del campo elettromagnetico.