Ho Chi-minh

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Rivoluzionario e uomo politico vietnamita (Kim Lien, Annam settentr., 1890 - Hanoi 1969). Nato, sembra, col nome di Nguyen Singh Hui, si faceva chiamare Nguyen Ai Quoc nel 1942, quando venne imprigionato dal Kuomintang; solo dopo questa data egli assunse il nome di H.C.M. (letteralmente "Ho che cerca l'illuminazione"). Fondatore del partito comunista (1930) e quindi del Viet-minh (Lega per l'indipendenza del Vietnam, 1941), nel 1945 proclamò l'indipendenza del Vietnam e guidò la guerra contro i francesi. Presidente del Vietnam del Nord fino alla morte, sostenne l'azione del Viet-cong contro il governo di Saigon appoggiato dagli USA. cambiò nome più volte, al punto da rendere incerta anche ai suoi biografi la propria identità.

Vita e attività

Studente, in Francia, aderì al partito socialista e, dopo il congresso di Tours (1920), seguì la frazione comunista. Delegato al congresso internazionale dei contadini in URSS, nel 1923, restò in questo paese, e divenne poi agente del Komintern nell'Asia del sud-est. Traduttore al consolato sovietico di Canton, fu imprigionato al momento della rottura fra i comunisti e il Guomindang. Liberato, passò nel Siam, dove organizzò numerosi attentati nell'Indocina francese dal 1928 al 1930, suscitò la rivolta militare di Yen-bay e nel 1931 il sollevamento comunista dell'Annam del nord. Espulso dal Siam e dall'Indocina francese, riparò a Hongkong, dove fu imprigionato dagli Inglesi; quindi, liberato, tornò in URSS e vi rimase fino al 1938. Dopo l'aggressione della Germania all'URSS (1941), si diede alla guerriglia, in Indocina, contro i Giapponesi invasori. Nell'agosto 1945 costituì sotto il suo comando il partito del Viet-minh, operante in tutto il paese contro i Francesi. Il 26 agosto fu proclamato presidente della Repubblica del Vietnam. Il 6 marzo 1946 concluse un accordo con il commissario della Francia nel Tonchino (approvato poi anche dal governo di Parigi) che riconosceva il Vietnam come stato autonomo nella federazione indocinese, inquadrata essa stessa nell'Unione francese. Ho Chi-minh si recò a Parigi, dove fu ricevuto come capo di Stato. Ma l'accordo si rivelò inoperante e da allora l'azione di Ho, inquadrandosi nella generale rivolta contro le posizioni coloniali europee in Asia, s'identificò con la lotta condotta dal Viet-minh per la liberazione del Vietnam e l'esclusione dei Francesi dall'Indocina. Rimasto diviso il Vietnam in due stati, Ho, presidente della Repubblica Democratica del Vietnam, fu protagonista della trasformazione socialista di quello stato. Assertore dell'unità della nazione vietnamita, appoggiò l'azione del Viet-cong contro il governo di Saigon e i suoi alleati statunitensi.

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