Damisch, Hubert

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Storico francese dell'arte di origine ceca (Praga 1928 - Parigi 2017). Si è formato a Parigi, con M. Merleau-Ponty alla Sorbona e con P. Francastel all'École pratique des hautes études; dal 1960 prof. di storia e teoria dell'arte all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Il complesso e nuovo approccio metodologico di D., che si basa sull'applicazione di un rigoroso strutturalismo, si rivolge all'analisi dell'espressione artistica al di fuori di limiti storici e geografici, in relazione ad aspetti filosofici e teorici. Théorie du nuage. Pour une histoire de la peinture (1972; trad. it. 1984) esamina il significato dell'elemento della nuvola nella pittura occidentale, come antitesi e bilanciamento della costruzione lineare. L'origine de la perspective (1987; trad. it. 1992; nuova ed. rivista 1993) evidenzia le implicazioni delle teorie di E. Panofsky sulla prospettiva in opere connesse alla rappresentazione geometrica dello spazio. In Le jugement de Paris (1992), D. analizza il motivo del giudizio in opere artistiche di vari periodi attraverso una "iconologia analitica" anche dal punto di vista della filosofia, dell'estetica e della psicanalisi, partendo dalle teorie freudiane della sessualità e dalla concezione kantiana del bello. Tra le altre opere: Traité du trait. Tractatus tractus (1995); la raccolta di saggi Skyline. La ville Narcisse (1996; trad. it. 1998); Moves. Schaken en kaarten met het museum ("Mosse. Giocando a scacchi e a carte con il museo", 1997), pubblicato in occasione della mostra da lui curata al Museum Boijmans-van Benningen di Rotterdam; Un souvenir d'enfance par Piero della Francesca (1997); Villa Noailles (con J. Salmon, 1997); La dénivelée. À l'épreuve de la photographie (2001); Voyage à Laversine (2004).

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