JEDIN, Hubert

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

JEDIN, Hubert

Giuseppe ALBERIGO

Storico, nato a Grossbriesen (Slesia) il 17 giugno 1900; studiò teologia nelle università di Breslavia, Monaco e Friburgo (1918-23), specializzandosi quindi nelle ricerche storiche presso l'Archivio Segreto Vaticano (1926-30); professore di storia della chiesa nell'università di Breslavia (1930-33), fu successivamente a Roma (1933-36), quindi di nuovo a Breslavia (1936-39) come archivista di quella arcidiocesi. Le vicende politiche lo portarono di nuovo a Roma come bibliotecario del Camposanto teutonico. Dal 1949 è professore di storia della Chiesa presso la Facoltà di teologia cattolica dell'università di Bonn e direttore delle molteplici collezioni che fanno capo al Corpus Catholicorum della Görresgesellschaft.

Iniziò la sua attività con un lavoro sul Cochlaeus (1927), alcuni studî sulla teologia e i teologi agostiniani del 16° sec. e un significativo saggio storiografico, che faceva il punto sullo stato degli studî relativi alla riforma della Chiesa: Die Erforschung der kirchlichen Reformationsgeschichte seit 1876 (Münster 1931). Già in quest'opera apparivano chiari gli orientamenti storiografici e metodologici di tutta l'opera dello J. Appariva chiara infatti la derivazione dello J., nell'imposizione dei problemi, da J. A. Möhler, impostazione arricchita dall'apporto del metodo positivo di L. von Pastor e di S. Merkle e destinata ad affermarsi anche fuori della Germania nel più vigilato superamento delle preoccupazioni apologetiche. Seguono il volume sull'opera letteraria del Pighius, un saggio sul significato della teologia controversista e uno schizzo biografico del vescovo e predicatore C. Musso. L'attenzione dello J. si era ormai fissata sui problemi della riforma della Chiesa nel Cinquecento e perciò necessariamente sul Concilio di Trento. Il primo passo su questa strada doveva essere uno studio su Girolamo Seripando (2 voll.; Würzburg 1937); quindi, attraverso un'ininterrotta serie di lavori tra cui basterà ricordare quelli sulle fonti del Pallavicino (1940), sulla crisi conciliare del 1562 (1941) e sulla storiografia tridentina (1948), lo J. si inserì autorevolmente nella tradizione degli studî sul grande concilio, curando anche il XIII volume dell'edizione critica degli Atti patrocinata dalla Görresgesellschaft (1938). Mise quindi mano alla grande Storia del Concilio di Trento, di cui sono già usciti i primi due tomi (1949 e 1957); trad. in tutte le principali lingue) testimonianza definitiva del posto che lo J. occupa attualmente tra gli storici contemporanei.

Oltre alle opere già ricordate, e a un gran numero di scritti minori: Kathol. Reformation oder Gegenreformation?, Lucerna 1946 (trad. it., Brescia 1957); Il tipo ideale di vescovo secondo la Riforma cattolica, trad. it., Brescia 1950; Contarini und Camaldoli, Roma 1953; Zur Entwicklung des Kirchenbegriffs im 16. Jahr., rel. al X Congr. internazionale di scienze storiche, Roma 1955; Breve storia dei Concili, trad. it., Roma 1959.