Zwingli, Huldreich

Dizionario di Storia (2011)

Zwingli, Huldreich


(o Huldrych) Riformatore religioso svizzero (Wildhaus, Toggenburg, 1484-Kappel 1531). Di preparazione umanista, seguace di Erasmo da Rotterdam, divenuto pievano (1519) della Grossmünsterkirche di Zurigo, cominciò a predicare un rinnovamento etico-religioso della vita cristiana, polemizzando contro la curia avida di denaro, contro il purgatorio e il culto dei santi. Con l’appoggio delle autorità civili riuscì a stabilire una Chiesa riformata, sancendo l’indipendenza anche politica della città dai grandi Stati europei (da cui i cantoni svizzeri dipendevano attraverso il servizio militare mercenario, che egli sempre avversò). L’esempio fu imitato da Berna (1528) e Basilea (1529), portando allo scoppio di una guerra contro i cantoni cattolici, che avevano chiesto la protezione di Ferdinando d’Asburgo. Z. morì durante la battaglia di Kappel, dove accompagnava l’esercito zurighese come cappellano. L’opera di riforma da lui iniziata fu portata a compimento a Ginevra da G. Calvino. La sua era una teologia razionale: predicava una Chiesa austera, rifiutava il culto delle immagini e sosteneva che nell’eucarestia, semplice commemorazione dell’Ultima cena, la presenza di Cristo era puramente simbolica. Soprattutto su quest’ultima posizione si consumò la frattura con M. Lutero sancita definitivamente col fallimento del Colloquio di Marburgo (1529).

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