Iacopo da Varazze

Enciclopedia Dantesca (1970)

Iacopo da Varazze (o da Varagine)

Manlio Pastore Stocchi

Predicatore, agiografo, cronista domenicano. Nato a Varazze verso il 1230 (forse 1228), nel 1244 entrò nell'ordine dei predicatori; arcivescovo di Genova dal 1292, vi morì nel 1298, dopo essersi santamente adoperato per la concordia dei cittadini.

Si hanno di lui opere di vario argomento, alcune d'incerta attribuzione: notevoli fra esse i Sermones, caratterizzati da stile semplicemente efficace e da viva sapienza morale che si esprime nell'acutezza e nel vigore delle distinctiones proprie dello stile oratorio domenicano. Interessante anche, specie per il periodo più vicino allo scrittore, il Chronicon lanuense, che va dalle origini della città al 1297 e integra la narrazione degli avvenimenti con digressioni moralistiche ed esortatorie.

La vastissima fama europea di I. da V. è però soprattutto legata alla Legenda Aurea, ampia raccolta di leggende agiografiche (182 secondo l'edizione oggi vulgata, ma il testo ha subito varie interpolazioni e si desidera un'edizione critica che gli restituisca una fisionomia sicuramente genuina), composta prima del 1267 (1255-1266 circa). Sebbene per molti aspetti possa considerarsi espressione tipicamente significativa della cultura e del gusto del Medioevo, la Legenda Aurea godette di una fortuna rimasta viva ben oltre i limiti cronologici di quell'età e (a parte il suo interesse per lo studio della tradizione leggendaria) si fa tuttora apprezzare per la limpida ma non ingenua semplicità dello stile, specchio della fede imperturbata con cui I. da V. si accosta alle vicende dei santi e ne riferisce al lettore, con prevalente intento di edificazione ma non senza disinteressati abbandoni al puro piacere del raccontare. Dell'importanza assunta dalla Legenda Aurea offrono testimonianza il gran numero dei manoscritti e poi delle edizioni, le rielaborazioni e i volgarizzamenti in varie lingue europee (fra cui va ricordato il volgarizzamento toscano del Trecento), le trasposizioni iconografiche che ne fanno una delle più importanti fonti d'ispirazione per l'arte religiosa non soltanto medievale.

Nessun accenno esplicito né, a quanto sembra, implicito all'opera di I. da V. è dato rilevare negli scritti danteschi; pure non sono mancati sporadici tentativi di accostamento, ispirati (crediamo), più che da oggettive necessità della ricerca erudita, dal proposito di porre in relazione testi che si sono voluti considerare pari iure quali espressioni di un comune spirito medievale. Così lo Zingarelli ha fatto riferimenti generici alla Legenda Aurea quale antecedente della Commedia per la tradizione delle visioni infernali; e più particolarmente il Vossler ha proposto l'opera maggiore di I. da V. quale tramite per la conoscenza in Italia della saga nordica del Purgatorio di S. Patririo.

Bibl. - I. da V., Legenda Aurea, ediz. C. Graesse, Lipsia 1863; La Cronaca di Genova dalle origini al 1297, ediz. G. Monleone, Roma 1941 (con notizie su altri scritti di I. da V. o a lui attribuiti, alcuni tuttora inediti); Zingarelli, Dante 818 e 834; K. Vossler, La D.C. studiata nella sua genesi e interpretata, II I, Bari 1927, 200.

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