Iàcopo di Belviso

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Giurista (Bologna 1270 - ivi 1335). Studiò in patria con Francesco d'Accursio e Dino, ma per motivi politici non poté giungere al dottorato, che gli fu invece conferito ad Aix-en-Provence (1297). Fu poi (1298) professore di diritto civile a Napoli, consigliere del re Carlo II e giudice della Gran Corte. Nel 1305, riconosciutogli anche a Bologna il titolo di dottore, vi fu professore, ma, ancora per motivi politici, fu costretto l'anno dopo ad allontanarsene. Insegnò successivamente a Padova, Siena, Perugia, Napoli e di nuovo a Bologna dal 1321. Le sue opere maggiori sono un importante commentario all'Authenticum, un altro sui Libri feudorum, una Practica criminalis. Scrisse anche questioni, soluzioni e brocardi, e un trattato De excommunicatione che testimonia della sua competenza canonistica. Contribuì a diffondere in Italia i nuovi metodi che si erano affermati nelle scuole oltramontane per lo studio del diritto.

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