IBN ‛ĀBIDIN, Muḥammad Amīn ‛ābidīn ibn ‛Umar ‛Ābidīn

Enciclopedia Italiana (1933)

IBN ‛ĀBIDIN, Muḥammad Amīn ‛ābidīn ibn ‛Umar ‛Ābidīn

Carlo Alfonso Nallino

Il maggiore dei giuristi arabi musulmani di scuola hanafit, del secolo XIX; nato a Damasco nel 1198 èg., 1783-1784 d. C ivi morto nel 1252 èg., 1836 d. C.

Fra le molte sue opere sono particolarmente notevoli il Radd almuḥtār ("Risposta a chi è imbarazzato"), vastissimo commento al commento di al-Haṣkafā (morto nel 1088 èg., 1677 d. C.) al trattato di diritto ḥanafita di at-Timurtāshī (morto nel 1004 èg., 1596), e la rielaborazione (tanqīḥ) della raccolta di fatwà o responsi giuridici di Ḥāmid ibn Muḥammad al-Qūnawīal-‛Amādī, morto nel 985 èg., 1577-1578 d. C. Suo figlio ‛Alā' ad-Dīn Muḥammad ibn ‛Abidīn fece parte della commissione che redasse la Megellah o Codice civile ottomano del diritto patrimoniale e procedurale negli anni 1869-1876.

Bibl.: C. A. Nallino, Delle assicurazoni in diritto musulmano hanafita, in Oriente moderno, VII (1927), p. 452 segg.

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